La scoperta è nata quasi per caso, studiando ovvero le doti di un antivirale, la ribavirina e i suoi effetti su certe famiglie di virus, ma la sorpresa è giunta quando si è visto che tale farmaco aveva effetti anche sul cancro. Maggior sorpresa è arrivata ai ricercatori dell’Institute for Research in Immunology and Cancer (IRIC ) dell’Università di Montreal in Canada che hanno pubblicato i risultati sulla rivista Blood, quando hanno visto che i tumori che potevano andare a curare non erano di origine virale e dunque doveva esserci un’altra spiegazione alla luce di questi successi terapeutici.
Il motivo, secondo il team degli scienziati, era dato dall’azione che la ribavirina esercitava su un gene, l’EIF4E modificandone l’attività. “I nostri risultati – hanno spiegato i ricercatori – sono i primi ad aver dimostrati che colpire ‘eIF4E’ negli esseri umani può portare benefici. Abbiamo scoperto che la ‘ribavirina’ non solo blocca ‘eIF4E’, ma non ha anche effetti (collaterali) sui pazienti”.
E che la scoperta sia quanto mai densa di significato lo dimostra il fatto che nei casi di tumore al seno, al cervello, alla prostata, o al colon, solo per citarne alcuni, tale gene esercita i suoi devastanti effetti in non meno che nel 30% dei casi. Adesso resta una domanda che si fanno i ricercatori, saremo in grado di opporci alla resistenza che l’organismo esercita nei confronti di questo gene? Gli studiosi ritengono di si.
Ribavirina: un antivirale efficace contro i tumori
“I nostri risultati - hanno spiegato i ricercatori - sono i primi ad aver dimostrati che colpire ‘eIF4E’ negli esseri umani può portare benefici
