Articolo aggiornato il 14 Novembre 2013
Il reflusso gastroesofageo è una condizione, a causa della quale il contenuto dello stomaco risale nell’esofago. Il fenomeno può diventare anche frequente e si accompagna a sintomi specifici, come bruciore o rigurgito acido. A volte si può avvertire una sensazione di dolore. Le cause sono di vario tipo e vanno rintracciate in un’anomalia della valvola inferiore, nell’ ernia iatale o in altri fattori, che possono incidere pesantemente, come il sovrappeso, il diabete e una dieta scorretta. Si possono adottare dei rimedi comuni, per evitare di incorrere nel disturbo: dimagrire, fare attività fisica, evitare pasti abbondanti. In ogni caso è disponibile una cura, che, oltre a presupporre l’uso di determinati farmaci, si basi su delle modifiche nell’alimentazione e nello stile di vita.
I sintomi
I sintomi del reflusso gastroesofageo consistono nel bruciore e nel rigurgito acido. Il bruciore si manifesta nella parte alta dell’addome e nella zona dietro lo sterno. A volte insieme al bruciore ci può essere anche un’aumentata secrezione salivare, più frequente nelle ore dopo i pasti o di notte, quando il soggetto si trova ad essere sdraiato. Altre volte il disturbo determina il verificarsi di una sensazione dolorosa.
In alcuni soggetti si può avere una forma di dispepsia, con fastidio nella parte alta dell’addome, senso di pienezza, nausea e vomito. Si può manifestare anche un quadro sintomatologico extraesofageo, con sintomi tipici come faringite e tosse da reflusso gastroesofageo, in abbinamento a bronchiti croniche, asma bronchiale, apnee notturne, alitosi e patologie che interessano il naso.
Le cause
Le cause del reflusso gastroesofageo possono consistere nel fatto che la valvola inferiore dell’esofago si rilascia quando non dovrebbe oppure nel fatto che l’esofago stesso è soggetto ad una scarsa motilità. A volte il tutto può essere ricondotto ad un’ernia iatale, lo scivolamento di una parte dello stomaco nel torace, attraverso il diaframma.
Ci sono dei fattori che predispongono all’insorgenza del reflusso gastroesofageo. Fra questi, oltre ad una predisposizione genetica, vanno annoverati il sovrappeso e l’obesità, il diabete, il fumo, i farmaci che esercitano un’azione infiammatoria sull’esofago, come gli antinfiammatori non steroidei, i sali di ferro e di potassio. Fra i medicinali che possono causare questo problema ci sono anche quelli contro l’ansia e l’insonnia, come le benzodiazepine, e poi alcuni ipertensivi e i broncodilatatori.
La dieta alimentare squilibrata può essere un’altra causa, specialmente quando si consumano cibi a base di grassi animali, pasti abbondanti, alcool, caffè, tè e cioccolato.
I rimedi
Prendendo in considerazione i rimedi per il reflusso gastroesofageo, ci si accorge che ci sono alcune regole che andrebbero rispettate. E’ importante dedicarsi con regolarità alla pratica di un’attività fisica, in modo da dimagrire se si è in sovrappeso. Bisognerebbe smettere di fumare, abolire il consumo di alcool, evitare di mangiare cioccolato e non fare pasti abbondanti, riducendo i cibi grassi, le spezie e le bevande gassate. Dopo mangiato, non ci si dovrebbe sdraiare o si dovrebbe dormire con il capo e il busto un po’ elevati. Andrebbe evitato anche di indossare cinture o abiti troppo stretti.
La cura
La cura per il reflusso gastroesofageo può consistere nel ricorso ad alcuni farmaci, prescritti in base alla terapia consigliata dal medico. Ci sono degli antisecretivi, anche se oggi vengono più utilizzati gli inibitori della pompa protonica, come l’omeprazolo, il pantoprazolo o l’esomeprazolo, che sono capaci di ridurre la secrezione acida da parte dello stomaco. Ci sono anche gli antiacidi, che spesso vengono assunti come situazione “tampone”, anche sotto forma di automedicazione, per ottenere un rapido sollievo dai sintomi.
La cura fondamentale consiste, invece, in una corretta alimentazione e in uno stile di vita adeguato. Bisognerebbe evitare di mangiare alcuni cibi, come le carni grasse e quelle affumicate, gli insaccati, le uova sode o fritte, i formaggi molto grassi, perché rallentano lo svuotamento gastrico. Non bisognerebbe esagerare con certi tipi di frutta, come gli agrumi, il melograno o l’ananas.
Non bisognerebbe abbondare neanche con i dolci, specialmente con quelli farciti con le creme o al cioccolato. Da evitare sono i fritti e i soffritti e l’uso di spezie, come la cannella, la noce moscata e il curry. Da preferire sono le cotture leggere, alla griglia o alla bollitura.
E’ importante anche il modo in cui si mangia: non bisognerebbe consumare i pasti in fretta, ma è opportuno masticare lentamente, perché lo sminuzzamento del cibo facilita l’attività gastrica.