Articolo aggiornato il 19 Settembre 2012
La quinta malattia non è altro che un disturbo virale, che colpisce prevalentemente i bambini e i ragazzi, di età compresa tra i 5 e i 15 anni di età. E’ un’eventualità frequente, che si manifesta con una tipica eruzione cutanea, che, però, non deve destare troppe preoccupazioni. Per conoscere meglio la quinta malattia, nota anche come eritema infettivo, ecco alcuni dei suoi tratti distintivi, le cause, i sintomi, la durata e la sua contagiosità.
I sintomi
La manifestazione più evidente della quinta malattia, cioè l’eruzione cutanea, come spesso capita, non è la più precoce. Infatti, dopo il periodo di incubazione, dalla durata variabile che oscilla da 4 a 28 giorni, il disturbo si fa “sentire” con qualche sintomo generico, facilmente confondibile con quelli influenzali, come lieve febbre, mal di testa e fastidi al naso.
Dopo i primi segnali di malessere, bisogna attendere ancora qualche giorno perché il sintomo caratteristico della quinta malattia “esca allo scoperto”: l’eruzione cutanea dai toni accesi del rosso, che interessa, prima, il volto, per poi estendersi al resto del corpo e, in particolare, al tronco, alle braccia e alle gambe.
L’eritema a farfalla che compare sul volto vale alla quinta malattia anche l’appellativo di “malattie delle guance schiaffeggiate”: l’eruzione ricorda il rossore tipico provocato dallo schiaffeggiamento sulle guance
Le cause e il contagio
In questo caso, il responsabile è uno e ben conosciuto. Si tratta del Parvovirus B19, l’unico colpevole della quinta malattia, smascherato, per la prima volta, nel 1974.
Da quando il virus colpisce, nel periodo di incubazione della malattia, l’interessato è contagioso e può trasmetterla alle persone che lo circondano attraverso un semplice starnuto o un colpo di tosse non “controllato” a dovere. Il periodo di potenziale contagio dura dall’incubazione della malattia fino alla comparsa del suo sintomo più caratteristico, l’eruzione cutanea.
Sembra strano, ma proprio quando la quinta malattia si mostra con più evidenza, con le macchie rosse sul volto, il pericolo contagio non entra nel vivo, anzi, può considerarsi “scampato”.
La durata e la cura
La quinta malattia può durare da una a tre settimane. Per “ingannare” l’attesa o, meglio, combattere il virus responsabile del disturbo, non esistono vere e proprie cure, farmaci efficaci. Infatti, questa malattia esantematica regredisce spontaneamente.
L’unica “arma” utile è la pazienza, che può essere agevolata dalla somministrazione, se necessario, di medicinali per alleviare i sintomi, come il paracetamolo.