Come comportarsi in caso di distorsione alla caviglia? Il primo soccorso è importantissimo, ecco come procedere.
Almeno una volta nella vita sarà capitato a tutti di imbattersi in una dolorosa quanto fastidiosa distorsione alla caviglia. Basta poco, un piede poggiato male e che si “piega” verso l’interno ed ecco che fa capolino un forte dolore. Spesso capita a coloro che sono soliti praticare la corsa, magari in seguito ad uno scatto particolarmente veloce. Si tratta di una circostanza diffusa ma in pochi conoscono le prime manovre da effettuare.
Come comprendere se davvero ci si trova di fronte ad una distorsione? Gli esperti consigliano di informarsi sui sintomi. Nel caso in cui la caviglia si presenti dolorante, gonfia e tumefatta, è piuttosto probabile. Talvolta possono comparire degli ematomi, anche a distanza di qualche ora dall’avvenuto trauma. Dunque, se i segnali dovessero essere quelli descritti, occorre seguire alcune regole, senza timore.
R.I.C.E., le manovre da effettuare in caso distorsione alla caviglia
La dott.ssa Maria Cristina D’Agostino, specialista ortopedico e responsabile del Centro Terapia Onde d’Urto dell’ospedale Humanitas, ha descritto le manovre che vanno effettuate in tal caso. Si tratta di quattro regole da seguire che vanno sotto l’acronimo R.I.C.E.:

- Rest: prevede di astenersi dall’attività fisica.
- Ice: consiste nell’applicazione di ghiaccio.
- Compression: prevede l’applicazione di un bendaggio o un tutore.
- Elevation: consta nel tenere la gamba tesa verso l’alto per evitare che si creino edemi ed ematomi.
Sebbene siano tecniche efficaci, è sempre consigliato recarsi al pronto soccorso. I medici infatti sapranno consigliare l’assunzione dei farmaci più adeguati per il dolore. Le manovre di R.I.C.E sono davvero utili e se ben eseguite consentono di “limitare i danni” dovuti al trauma.
“Sono di fondamentale importanza le prime settimane, in grado di condizionare l’evoluzione successiva. Se si rispetta la regola R.I.C.E. sopra citata, e soprattutto se si ottiene una risoluzione piuttosto rapida dell’ematoma/edema e dolore, il decorso sarà potenzialmente più favorevole e rapido, con minor rischio che il dolore si cronicizzi” ha spiegato l’esperta, così come si legge su Humanitas.
Se il dolore non dovesse passare e, se dovesse protrarsi per oltre i due mesi dall’evento che ha ingenerato il trauma, è opportuno rivolgersi ad un medico che indichi gli esami da approfondire. In taluni casi potrebbe trattarsi di una contusione all’osso e della cartilagine: se così fosse è fondamentale sottoporsi a controlli specifici.