Articolo aggiornato il 2 Marzo 2017
La processionaria è un “millepiedi” pericoloso per bambini e cani. In questo periodo dell’anno in varie regioni d’Italia molti la temono. Si trova specialmente nelle aree di bosco composte da pini e quercia. Sembrerebbero innocue, ma, se vengono toccate, possono scatenare una vera e propria allergia, con la comparsa di irritazione cutanea, dermatite e congiuntivite. Il contatto con la processionaria, fra gli effetti che provoca sull’uomo, può determinare anche problemi alle vie respiratorie. Nelle situazioni più gravi può verificarsi uno shock anafilattico.
Sintomi dopo il contatto
Quando in un’area sono presenti le processionarie, dovrebbe essere effettuata una disinfestazione obbligatoria. In primavera è più facile che ciò avvenga, perché le temperature tiepide possono risvegliare l’attività di questa specie. In questo periodo dell’anno le processionarie si presentano allo stato larvale, come dei bruchi. Questi ultimi in fila vanno da un posto all’altro mangiando aghi e foglie. Sono molto pericolosi soprattutto per i bambini e per gli animali. Per esempio i cani, mentre annusano il terreno, possono ingerire i peli urticanti delle processionarie.
- Il primo sintomo che si manifesta consiste nella salivazione intensa e in un’infiammazione alla bocca.
- Si verificano, quindi, reazioni cutanee alle mucose, agli occhi, alle vie respiratorie.
- Possono comparire edemi con arrossamento della pelle, prurito e bruciore.
- A volte si ha anche la comparsa di vescicole e bolle.
Come eliminarla
Ci sono differenti metodi per combattere la processionaria. Spesso viene praticata la distruzione meccanica dei nidi. E’ un’operazione che si svolge di solito in inverno, utilizzando delle scale e dei tronca rami. Se l’area di intervento è più estesa, particolarmente indicata è la lotta microbiologica. Si utilizza un batterio che, quando colpisce la processionaria, paralizza la larva, danneggiando i suoi centri nervosi. Questo batterio colpisce soltanto alcuni lepidotteri e perciò non risulta pericoloso per la biodiversità. In alcuni casi viene utilizzata la lotta chimica, con le trappole ai feromoni, per evitare l’incontro tra i maschi e le femmine e la fecondazione. Di conseguenza in questo modo non si forma un’ulteriore generazione dei lepidotteri.
Terapia in caso di contatto
A seconda della gravità dei sintomi, a volte è meglio rivolgersi direttamente al proprio medico di fiducia o, nei casi più gravi, richiedere l’intervento del pronto soccorso. In caso di contatto è importante eseguire queste azioni anche per il trattamento dei sintomi:
- fare la doccia,
- cambiare gli abiti maneggiandoli con i guanti,
- non grattare le zone colpite per non aumentare il prurito e l’infiammazione,
- lavare gli abiti ad almeno 60 gradi,
- farsi prescrivere eventualmente dei rimedi antiallergici da applicare a livello topico, come creme e gel. A volte il medico indica di applicare localmente delle creme al cortisone o di assumere questo principio attivo per via orale,
- non esporre al sole l’eritema.
Cosa prevede la normativa
Esiste un decreto ministeriale del 2007 che stabilisce cosa fare per la lotta alla processionaria. Le norme prevedono che i Comuni controllino le aree a rischio e mettano in atto la disinfestazione. Ecco perché, anche per evitare pericoli, è importante non agire da soli, ma segnalare subito alle autorità comunali la presenza di processionarie, se si tratta di uno spazio pubblico. Nel caso in cui ci troviamo di fronte ad una proprietà privata, invece, possiamo avvertire il proprietario, in modo che intervenga secondo la legge.