Tra offerte, svendite, saldi e coupon in vendita, la rete internet si aggiudica di diritto l’appellativo di più grande mercato del mondo. Virtuale sì, privo di insidie, purtroppo no. Se lo shopping on line per molti italiani sta diventando un’abitudine, la voglia di acquisti sul web, spesso sfocia anche in ambiti più rischiosi. E’ vero e proprio boom di prestazioni sanitarie acquistate in rete: dall’igiene dei denti, allo sbiancamento, fino alle visite dermatologiche e allergologiche, la “piazza” on line non ha limiti. Gli esperti, però, invitano alla cautela, a fare attenzione ai possibili rischi.
Lo shopping sanitario, in tempi di crisi, si fa sul web, per andare alla caccia, anche quando l’oggetto della “transazione” a prezzi stracciati è la salute, di visite specialistiche “low cost”. Ha raggiunto quota un milione la “fetta” di italiani che è entrata con prepotenza nel mercato virtuale per accaparrarsi prestazioni sanitarie a prezzi competitivi. La fotografia delle abitudini, sempre più tecnologiche, degli abitanti del Bel Paese, è stata scattata da una recente ricerca condotta dal Censis, per il Rapporto 2012 “Il Sistema Sanitario in controluce”, presentato recentemente a Roma.
Dal sondaggio è emerso che 600 mila italiani hanno acquistato prestazioni sanitarie in internet una sola volta; 280 mila hanno ripetuto l’operazione più volte (2-4) e 120 mila sono dei veri compratori “seriali”, con più di cinque acquisti sanitari on line all’attivo. La ragione che spinge la maggior parte degli italiani all’acquisto di prestazioni sanitarie sul web è la facilità e immediatezza dell’operazione (74% delle persone coinvolte), mentre il 26% degli intervistati ha ammesso che l’unica motivazione è di tipo economico, è la convenienza.
Vanno particolarmente “forte” le visite odontoiatriche, richieste e acquistate dal 59% dei compratori on line, che hanno scelto tra pulizia e sbiancamento dei denti, visite di controllo e apparecchi ortodontici. Analisi, esami e visite a scopo preventivo sono l’oggetto del “desiderio”, ma soprattutto, dell’acquisto, del 36% delle persone, che comprano on line, analisi del sangue e delle urine, ma anche mammografie e mappature dei nei. Nel 23% dei casi, si comprano visite dal nutrizionista, per avere diete personalizzate o sottoporsi ai test per le intolleranze alimentari. La chirurgia estetica sembra il settore meno gettonato, con uno scarso 9%.
La vetrina virtuale di internet è importante, soprattutto in tempi di crisi, per consentire agli specialisti di raggiungere più persone, di aumentare il numero dei pazienti e il volume dei ricavi. L’Andi, l’Associazione nazionale dentisti italiana, però, lancia un allarme da non sottovalutare. “Un conto è acquistare online la promozione per una cena in un ristorante, un conto è acquistare una prestazione medica come la pulizia o lo sbiancamento dei denti: il rischio concreto è che visite e prestazioni siano fatte a casaccio perché i costi spesso non coprono neppure le spese. Nel caso dei dentisti inoltre i bassi costi invogliano a fare lo sbiancamento più volte l’anno, cosa che in realtà può essere dannosa. Queste offerte sono spesso l’esca per vendere altre prestazioni mediche offerte senza un serio criterio e senza un controllo della qualità. Noi siamo sempre stati molto critici anche dal punto di vista deontologico e abbiamo presentato varie denunce all’Antitrust” ha osservato Carlo Ghirlando, segretario culturale dell’Andi.