Quali sono le cause, i sintomi e i rimedi per la pressione bassa? Questa condizione è nota anche come “ipotensione” e si caratterizza per dei valori inferiori alla media: possiamo, infatti, dire che una persona ne soffre quando i valori che si riferiscono alla pressione arteriosa scendono al di sotto dei 90-60 mmHg. In particolare, i principali valori che vengono presi in considerazione sono la pressione massima (sistolica) e la pressione minima (diastolica). Tra i sintomi della pressione bassa, c’è anche il mal di testa. Ma qual è la sintomatologia completa? Cosa fare per combatterla? Cosa comporta un calo di pressione? Qual è il trattamento per la guarigione? Scopriamo di più in merito.
Cos’è la pressione bassa
La pressione bassa è nota anche come “ipotensione”: si tratta – come anticipato prima – di una condizione in cui i valori della pressione arteriosa, a riposo, sono inferiori alla norma e scendono al di sotto dei 90 mmHg, per la sistolica e dei 60 mmHg, per la diastolica. Non è una patologia paragonabile, per pericolosità, all’ipertensione, ma anche dell’ipotensione non vanno sottovalutati i sintomi più o meno gravi. La pressione arteriosa sistolica – ovvero, la massima – dipende dall’elasticità e dalla forza di contrazione delle pareti arteriose; la pressione arteriosa diastolica – ovvero, la minima – dipende dalle resistenze periferiche. La pressione bassa è un disturbo abbastanza diffuso, in special modo durante la stagione calda.
I valori della pressione
Come detto prima, i valori della pressione arteriosa devono mantenersi entro un certo limite per risultare accettabili e non destare preoccupazione. Vediamo nel dettaglio, nella tabella che segue, quali sono questi valori.
Pressione sanguigna | Valori |
---|---|
Pressione bassa pericolosa | inferiore a 50/33 mmHg |
Pressione troppo bassa | inferiore a 60/40 mmHg |
Pressione bassa | inferiore a 90/60 mmHg |
Pressione arteriosa ottimale | inferiore a 115/75 mmHg |
Pressione arteriosa accettabile | inferiore a 130/85 mmHg |
Pre-ipertensione | 130-139/85-89 mmHg |
Ipertensione di stadio I | 140-159/90-99 mmHg |
Ipertensione di stadio II | superiore a 160/100 mmHg |
I sintomi
Le manifestazioni sintomatiche della pressione bassa sono di vario genere. Cosa comporta? I sintomi di un calo della pressione includono:
- Stanchezza cronica
- Debolezza muscolare
- Mal di testa
- Annebbiamento della vista
- Ronzii alle orecchie
- Vertigini e capogiri
- Sonnolenza
- Ansia
- Irritabilità
- Aumento della sudorazione
- Dolori a livello di spalle, collo, schiena e petto
- Malessere generale
- Svenimenti, nei casi più gravi
Questi sono alcuni dei sintomi più caratteristici, che devono suscitare la nostra attenzione, anche se occorre ribadire che è necessaria una specifica valutazione medica che sia in grado di esaminare la situazione di salute complessiva di una persona e di inquadrare i sintomi in un contesto più ampio. Lo svenimento si configura come una forma di difesa dell’organismo nei confronti degli effetti negativi che possono essere determinati dall’abbassamento di pressione: quando una persona è sdraiata, infatti, il sangue ha meno difficoltà nel compiere il suo percorso e può raggiungere, più facilmente, il cuore e il cervello.
Le cause della pressione bassa
I motivi che determinano l’abbassamento dei valori della pressione sono diversi. Le cause della pressione bassa possono includere:
- Patologie, come il diabete e l’ipoglicemia, l’aritmia o la tachicardia
- Condizioni di salute, come la disidratazione, la diarrea, le emorragie, le grandi ustioni, l’iperidrosi, l’anemia e carenze di vitamina B12 e di folati
- Farmaci, in quanto l’uso di questi ultimi – come, per esempio, i diuretici, i beta-bloccanti, gli antidepressivi triciclici e i narcotici – possono influire sui valori della pressione, determinando un loro abbassamento
- Infezioni piuttosto gravi, come la setticemia
- Disfunzioni della tiroide, come ipotiroidismo o ipertiroidismo
- Reazioni allergiche
- Scompensi neurologici, cardiaci o ormonali
- Gravidanza
- Elevata temperatura ambientale o dell’acqua, ad esempio durante la doccia o il bagno
- Predisposizione individuale
Quando l’ipotensione è una caratteristica costituzionale o fisiologica e la pressione arteriosa si attesta attorno ai limiti minimi normali, questa può, addirittura, essere considerata positiva, in quanto protegge l’organismo dalla comparsa di eventuali malattie cardiovascolari. In questo caso, inoltre, l’organismo riesce – generalmente – ad assicurare un adeguato apporto di sangue agli organi vitali.
La diagnosi
Quando fanno la comparsa i primi segni e la sintomatologia, è consigliabile contattare il medico, in modo tale che quest’ultimo possa stabilire una diagnosi corretta e prescrivere la terapia più adeguata: grazie ad alcuni esami e analisi, sarà, infatti, possibile confermare o escludere la presenza di eventuali malattie scatenanti. Oltre alla visita medica base, allo studio dei sintomi e alle analisi del sangue complete, potrebbero essere richiesti ulteriori test, a seconda delle esigenze e come approfondimento. Ricordiamo che, anche se la pressione bassa è meno grave rispetto all’ipertensione, è necessario consultare il proprio medico per evitare complicanze, come gli svenimenti e le vertigini.
Le cure per la pressione bassa
Qual è la cura contro questa patologia? Il trattamento può variare in base alla causa scatenante e ad altri fattori. Nel caso di particolari malattie, potrebbe essere necessario assumere alcuni farmaci, ma è compito del medico prescrivere il principio attivo, il dosaggio e la durata della terapia, a seconda della gravità della malattia, dello stato di salute del paziente e di altri fattori: la scelta di un eventuale farmaco dipende, infatti, anche dalla severità dell’ipotensione. Ad ogni modo, generalmente, non è necessario intraprende alcuna cura farmacologica.
I rimedi
In linea generale, nel caso in cui ci si accorge di essere colti da un calo di pressione, si possono mettere in atto delle strategie improntate sull’immediatezza dell’intervento e non si richiedono cure o trattamenti specifici. Cosa fare nell’immediato, se colpiti da pressione bassa? Quali sono i rimedi?
- Bere un bicchiere d’acqua e zucchero: si tratta di un rimedio efficace, soprattutto quando la causa principale è il caldo con un conseguente calo di zuccheri o da un calo degli zuccheri; in alternativa, si può anche consumare un po’ di zucchero messo sotto la lingua o si può ricorrere all’assunzione di caffè, cacao o tè.
- Sdraiarsi: in questo modo, il sangue può giungere più facilmente al cuore e al cervello. È bene tenere anche le gambe sollevate, il capo iperteso per evitare il soffocamento e allentare eventuali cinture e lacci.
La prevenzione
Oltre a ciò, è necessario non dimenticare l’importanza che ha la prevenzione per la salute del corpo. È, dunque, consigliabile:
- Curare l’alimentazione: va garantito il giusto apporto di sali minerali e di acqua, in special modo durante la stagione calda, per evitare la disidratazione. Cosa mangiare in caso di pressione bassa? Aggiungere un po’ di sale alla propria dieta e consumare, senza esagerare, caffè, cacao, liquirizia e tè può contribuire a rialzare, moderatamente, la pressione.
- Evitare pasti abbondanti e il consumo di alcol, in quanto quest’ultimo favorisce la comparsa di ipotensione: è importante consumare dei pasti frequenti e piccoli.
- Al mattino, in caso di pressione bassa, passare dalla posizione sdraiata o seduta a quella eretta, lentamente.
- Non soggiornare in ambienti troppo caldo-umidi.
- Non mantenere a lungo la posizione eretta, in quanto richiama il sangue agli arti inferiori, aggravando i sintomi.
- Indossare calze elastiche graduate, in special modo se si soffre di vene varicose.
- Fare esercizio fisico regolare per promuovere la circolazione sanguigna e stabilizzare i livelli pressori.
La pressione bassa in gravidanza
La pressione bassa è un fenomeno diffuso durante la gravidanza: a causa della notevole vasodilatazione indotta dal progesterone, avviene una diminuzione dei valori pressori. Generalmente, la pressione arteriosa delle donne in attesa tende a scendere, in modo progressivo, dopo le prime settimane di gravidanza fino al termine del secondo trimestre di gestazione, quando inizierà a risalire gradualmente. Durante i primi mesi di gravidanza, è, quindi, possibile che si verifichino i sintomi prima citati. Tale condizione può, poi, essere aggravata da scorrette abitudini inerenti allo stile di vita, che è possibile evitare seguendo quanto spiegato per quanto riguarda la prevenzione. Oltre a ciò, in gravidanza potrebbe essere utile dormire sdraiate sul fianco – preferibilmente, quello sinistro – anziché sulla schiena: per maggiore comodità, è possibile riporre un cuscino lungo la schiena o sotto le cosce.
La prognosi
Infine, la prognosi dipenderà da diversi fattori, quali la tempestività di intervento, le cause scatenanti e la gravità della condizione, oltre che dall’età e dallo stato di salute del paziente.