La pressione arteriosa alta o ipertensione, è caratterizzata da valori superiori alla media della pressione sistolica (massima) e diastolica (minima). Una persona ipertesa, infatti, misura, a riposo, valori di circa 140-90 mmHg. I valori presi in considerazione sono la pressione massima (sistolica) e la pressione minima (diastolica).
Come fare a riconoscere i sintomi di questa patologia? Che sappiamo delle cause e dei rimedi? Scopriamo i dettagli nell’approfondimento.
Le cause, i sintomi e i rimedi dell'ipertensione
- Quali sono i sintomi della pressione alta
- Quali sono le cause della pressione alta
- Quali sono i rimedi contro la pressione alta
- Quali sono i valori ottimali di pressione sanguigna
- Quali sono i rischi della pressione alta
- Pressione alta e gravidanza: quali pericoli ci sono
- Pressione alta: quando preoccuparsi e consultare un medico
Quali sono i sintomi della pressione alta
L’ipertensione è una condizione patologica che non va sottovalutata. La pressione arteriosa sistolica – cioè, la massima – è quella misurata nel momento in cui il cuore batte e si contrae; mentre, la pressione arteriosa diastolica – cioè, la minima – è misurata tra un battito e l’altro, quando il cuore è rilassato. Più bassi sono i valori, minore è il rischio di mortalità.
Le manifestazioni sintomatiche della pressione alta possono essere diverse e, in molti casi, questa condizione è addirittura asintomatica. Ecco perché è buona abitudine misurare la pressione in modo regolare, stabilendo anche in quali momenti della giornata è più appropriato misurarla.
I sintomi della pressione alta più comuni sono i seguenti:
- Mal di testa;
- Stanchezza cronica;
- Nausea;
- Vomito;
- Palpitazioni;
- Vertigini e capogiri;
- Annebbiamento della vista, lampi di luce e altri disturbi agli occhi;
- Epistassi, ovvero sangue dal naso;
- Ronzii alle orecchie;
- Vuoti di memoria;
- Nervosismo;
- Ansia generalizzata;
- Malessere generale.
Questi sono alcuni dei sintomi che possono destare preoccupazione, ma è necessaria una valutazione medica per poter esaminare, correttamente la situazione di salute del paziente e scegliere, di conseguenza, la terapia più appropriata.
Quali sono le cause della pressione alta
Le cause della pressione alta sono molteplici e variano da persona a persona. Quelle più comuni sono le seguenti:
- Farmaci, in quanto l’uso di questi ultimi – come, per esempio, la pillola anticoncezionale, i decongestionanti, gli analgesici da banco e alcuni farmaci con obbligo di ricetta – possono influire sui valori della pressione;
- Disturbi renali;
- Diabete;
- Tumori delle ghiandole surrenali;
- Malformazioni cardiache congenite;
- Uso di stupefacenti, come anfetamine e cocaina;
- In alcuni casi, anche la gravidanza (con lo scoppio della gestosi).
Nella maggior parte dei casi, le cause dell’ipertensione sono sconosciute: è in questo caso che si parla di “pressione alta essenziale” o “ipertensione primaria”. Quando la pressione alta è provocata da una patologia sottostante, si parla di “ipertensione secondaria”.
Quali sono i rimedi contro la pressione alta
Quali sono i rimedi naturali contro la pressione alta e l’alimentazione da seguire? Modificare lo stile di vita e le abitudini alimentari è un aiuto concreto, ma a volte può non bastare.
Nella tabella scopriamo ogni quanto tempo è consigliabile consumare determinate categorie di alimenti.
Alimenti | Quantità |
---|---|
Verdure | Più di 1 porzione a pasto |
Frutta | 1-2 porzioni a pasto |
Pane e cereali | 1-2 porzioni a pasto |
Legumi | 2 porzioni alla settimana |
Uova | 2-4 uova a settimana |
Latticini | 1-2 porzioni al giorno |
Pesce | Più di 2 porzioni alla settimana |
Carne bianca | 2 porzioni alla settimana |
Carne rossa | Meno di 2 porzioni alla settimana |
Dolci | Meno di 3 porzioni alla settimana |
Olio extravergine di oliva | Ad ogni pasto |
- Seguite una dieta sana, consumando soprattutto i cibi contro la pressione alta, come frutta, verdura, cereali integrali e proteine vegetali;
- Cercate di escludere dalla vostra dieta alimenti di origine animale;
- Diminuite la quantità di sale assunta nei pasti ed evitate i prodotti industrializzati;
- Mantenete il peso forma: se siete in sovrappeso, provate a dimagrire;
- Fate attività fisica: è consigliabile fare almeno mezz’ora di movimento al giorno;
- Evitate l’alcol e il fumo;
- Praticate yoga o meditazione per ridurre lo stress;
- Cercate di avere un sonno regolare e dormire abbastanza;
- Misurate regolarmente la pressione.
Tra i rimedi immediati contro la pressione alta, ci sono, soprattutto, le tecniche di rilassamento e di respirazione profonda prima citate.
Quali sono i valori ottimali di pressione sanguigna
È necessario sapere come si misura la pressione arteriosa e controllare che i valori si mantengano entro un determinato limite. La tabella seguente mostra, nel dettaglio, i valori in questione.
Pressione sanguigna | Valori |
---|---|
Pressione bassa pericolosa | inferiore a 50/33 mmHg |
Pressione troppo bassa | inferiore a 60/40 mmHg |
Pressione bassa | inferiore a 90/60 mmHg |
Pressione arteriosa ottimale | inferiore a 115/75 mmHg |
Pressione arteriosa accettabile | inferiore a 130/85 mmHg |
Pre-ipertensione | 130-139/85-89 mmHg |
Ipertensione di stadio I | 140-159/90-99 mmHg |
Ipertensione di stadio II | superiore a 160/100 mmHg |
La pressione sanguigna tende ad essere più alta nelle prime ore del mattino o dopo una passeggiata: è per questa ragione che casi di infarto e ictus, ad esempio, sono più comuni di mattina.
Al contrario, durante la notte, la pressione scende del 10-20 per cento e, quando ciò non accade, c’è un problema da non sottovalutare. Inoltre, la pressione arteriosa tende ad aumentare con l’età ma, seguendo uno stile di vita sano, alcune persone potrebbero prevenire o ritardare l’insorgere dell’ipertensione.
Quali sono i rischi della pressione alta
La pressione con cui il sangue preme sulle arterie (pressione sistolica) dopo essere stato pompato dal cuore, se troppo alta, può danneggiare diversi organi del corpo: ad esempio, cuore, arterie e reni. Tra le complicazioni e i pericoli della pressione alta ci sono:
- Insufficienza cardiaca;
- Aterosclerosi;
- Aneurisma;
- Ictus;
- Problemi renali;
- Rottura vasi dell’occhio;
- Sindrome metabolica.
Scoprire di soffrire di ipertensione significa poter prevenire questi rischi, cambiare il proprio stile di vita e, magari, iniziare una terapia farmacologica con il proprio cardiologo.
Pressione alta e gravidanza: quali pericoli ci sono
L’ipertensione può presentarsi anche durante la gravidanza. Generalmente, la pressione arteriosa delle donne incinte tende a scendere, progressivamente, dopo le prime settimane di gravidanza fino al termine del secondo trimestre di gestazione, quando inizia a risalire gradualmente.
Se invece la pressione si mantiene alta in gravidanza, bisogna intervenire con l’aiuto del proprio ginecologo. Questa condizione interessa circa il 2-3 per cento delle gestanti.
Si parla di “ipertensione gestazionale”, quando la pressione arteriosa sistolica è superiore a 140 mmHg e/o la pressione arteriosa diastolica è superiore ai 90 mmHg.
Con tutta probabilità il ginecologo consiglierà una cura farmacologica per mantenere i valori normali per non rischiare la gestosi e il distacco della placenta.
Pressione alta: quando preoccuparsi e consultare un medico
Alla comparsa dei primi sintomi o se ci si accorge di avere la pressione alta per più giorni di seguito, è consigliabile contattare il medico, affinché venga stabilita una diagnosi precisa e una terapia farmacologica adeguata.
Oltre alla visita medica base, allo studio dei sintomi, alle analisi del sangue complete e alla misurazione della pressione, potrebbe essere utile procedere anche con alcuni test di approfondimento, come l’esame delle urine e l’elettrocardiogramma.
Non c’è una cura definitiva contro l’ipertensione, ma è possibile tenerla sotto controllo con una cura farmacologica e con uno cambio di stile di vita.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario ricorrere ad alcuni farmaci antipertensivi, ma il principio attivo, il dosaggio e la durata devono essere prescritti da un cardiologo.
Con l’inizio della terapia farmacologica, la prognosi è tendenzialmente buona, in quanto si riduce il rischio di disturbi cardiovascolari; che aumentano invece se la patologia non viene curata.