I polipi intestinali nei bambini possono essere relativamente pericolosi ed è per questo che bisogna intervenire per scongiurare problemi.
Solitamente questi sono asintomatici e questo è un problema perché di base ci si rende conto della patologia solo quando “esplode”. In altri casi però è importante cogliere i segnali dei bambini per capire di cosa si tratta.
Sicuramente bisogna osservare le feci, notare se il bambino manifesta dolore all’addome e anche investigare se ci sono altri casi in famiglia.
Polipi intestinali nel bambino: perché sono pericolosi
I polipi in generale non comportano sintomi ma sono pericolosi sia negli adulti che nei bambini perché possono portare allo sviluppo di un cancro al colon. Osservati da vicino sono filamenti, da cui appunto deriva il nome. Oltre ad attuare le terapie del caso bisogna anche prevenirli facendo sempre molta attenzione all’alimentazione sin dalla tenera età. Tra i sintomi maggiori ci sono: sanguinamento nelle feci, crampi addominali, diarrea ricorrente.

I sintomi del polipo possono anche degenerare con un prolasso del colon, l’ipokaliemia o con una compromissione del potassio nel sangue. Da non sottovalutare: debolezza muscolare, crampi, aritmia. In caso di poliposi intestinale, quindi quando ci sono più polipi, potrebbe esserci una patologia correlata per il bambino e quindi bisogna intervenire diversamente. Tra queste la PAF è una sindrome rara di tipo genetico che colpisce solitamente i bambini tra gli 8 e i 12 anni. Questa se non curata progredisce verso lo sviluppo del cancro al colon.
In generale i polipi intestinali nel bambino si rilevano con l’endoscopia e sul test genetico in caso di mutazioni. Se ci sono casistiche in famiglia è importante fare uno screening e controlli periodici per scongiurare la presenza di formazioni nel bambino. La diagnosi solitamente è possibile quando il bambino ha almeno 5 anni, oltre agli esami diretti è possibile anche fare dei test del sangue. Solo in casi rari si determina la necessità di asportare il colon al fine di prevenire il cancro.
Da notare in particolare se il bambino non cresce adeguatamente, se compaiono lesioni improvvise, se il piccolo ha problemi di fragilità ad unghie e capelli, se soffre di mal di testa continuo, se ha difficoltà a respirare e se non ama fare esercizio o comunque attività e qualunque altra anomalia non riconducibile ad altre patologie.
Fare prevenzione sin da bambini è importante, rivolgendosi a specialisti e soprattutto notando sempre se il bambino manifesta sintomi particolari.