Cos’è
La pitiriasi rosea di Gibert è una malattia della pelle, che può colpire bambini, adulti e donne in gravidanza e che è caratterizzata da lesioni di tipo eritemato-desquamativo: può avere un decorso sia di lieve che di media entità, oltre a regredire spontaneamente e senza bisogno di cure particolare, la maggior parte delle volte.
Si tratta di una forma di dermatite abbastanza comune, in grado di colpire persone di età compresa tra i 10 e i 40 anni. Venne scoperta nel 1860 da Camille Melchior Gibert, da cui prende il nome.
Pare che si presenti un picco di pazienti affetti da questa malattia della pelle durante la primavera e l’autunno ma, ancora oggi, non sono chiare le motivazioni e il meccanismo scatenante legato alla manifestazione della pitiriasi rosea.
I sintomi
I sintomi della pitiriasi rosea di Gibert sono abbastanza caratteristici e possono includere:
- Macchie rossastro-rosate e tondeggianti;
- Desquamazione;
- Vesciche e bolle;
- Pelle secca;
- Prurito.
La pitiriasi rosea di Gibert fa la sua comparsa sulla cute con una macchia rossastro-rosata – questa prende il nome di “macchia madre” o “medaglione di Gibert” – ed è tramite essa che la malattia viene riconosciuta: le macchie si presentano come tondeggianti – il diametro è di circa 1-3 centimetri – dai contorni definiti, con desquamazione.
Dopo alcuni giorni dalla comparsa di questa unica macchia, appaiono nuove macchie – dette “macchie figlie” – le quali si diffondono partendo dalla macchia madre, ma con dimensioni più piccole. Solo in rari casi, la pitiriasi rosea si manifesta soltanto con un’unica macchia arrossata.
Il prurito può far parte della sintomatologia, ma solo nel 25 per cento dei soggetti affetti. Ad essere maggiormente colpiti, sono il tronco, le braccia e il cuoio capelluto; in rari casi, invece, anche viso e gambe possono essere interessate dalla pitiriasi rosea di Gibert.
Le cause
Le cause della pitiriasi rosea di Gibert sono, ancora oggi, oggetto di studio, ma lo stress potrebbe essere un fattore di rischio.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato un legame con due ceppi di Herpes virus (HHV6 e HHV7) – i quali sono responsabili della sesta malattia – che, insieme al contatto frequente con determinate sostanze, come polvere o agenti chimici – potrebbero dare il via alla dermatosi in questione. Ad ogni modo, in questo caso, gli agenti irritanti non potrebbero scatenare la pitiriasi rosea senza il virus dell’Herpes.
Sebbene il fattore scatenante potrebbe essere un virus, la malattia non è contagiosa.
Leggi anche
La diagnosi
Alla comparsa di sintomi e segni, è necessario rivolgersi al medico e/o dermatologo che, tramite esami e analisi specifiche, potrà stabilire la diagnosi e la cura adatta alla pitiriasi rosea di Gibert.
Oltre alla visita medica e allo studio dei sintomi, potrebbe essere utili eseguire alcuni test di approfondimento, così da individuare eventuali malattie presenti: la diagnosi dovrebbe, infatti, essere semplice, ma è necessario non confondere la pitiriasi rosea di Gibert con alcune forme di allergia, la pitiriasi versicolor, la pitiriasi lichenoide cronica, la psoriasi, la lichen planus, la tinea corporis, la dermatite seborroica e la sifilide.
Quando la pitiriasi rosea di Gibert ha una durata di 10 settimane e oltre, è necessario un controllo medico per escludere la parapsoriasi a placche.
La terapia
La terapia per la pitiriasi rosea di Gibert, generalmente, non è necessaria: la malattia tende, infatti, a regredire spontaneamente, in circa 4-5 settimane dalla sua comparsa.
In presenza di prurito, potrebbero essere prescritti dei farmaci antistaminici e delle pomate a base di cortisone da applicare direttamente sulle zone colpite dalle macchie.
Per lavarsi, è necessario ricorrere ad alcuni detergenti idratanti e a pH leggermente acido ed è sconsigliata l’esposizione al sole e alle lampade artificiali UVB.
Qualunque farmaco deve essere prescritto dal medico, che sceglierà la tipologia e la dose, oltre che la durata del trattamento.
Leggi anche
Le cure naturali
Per quanto riguarda le cure naturali adatte alla pitiriasi rosea di Gibert, queste possono essere diverse. Un esempio è rappresentato dall’utilizzo del gel all’aloe vera, in grado di rinfrescare la pelle, semplicemente massaggiando il gel sull’eruzione cutanea.
Leggi anche
Durante la pitiriasi rosea di Gibert, non vi sono particolari indicazioni riguardanti l’alimentazione: in linea generale, è opportuno evitare il consumo di carne rossa, latticini, fritti e caffè e dovranno, invece, essere garantite frutta e verdura abbondanti per un giusto apporto di vitamine e sali minerali.
La prognosi
Infine, la prognosi è, generalmente, buona: si tratta, infatti, di una malattia della pelle, la cui risoluzione è spontanea nella maggior parte dei casi.