Piscine: secondo uno studio, il Covid a contatto col cloro muore in 30 secondi

Il microbiologo Guido Rasi ha confermato il risultato dello studio scientifico, dando di fatto un'ottima notizia per l'estate

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Guido Rasi, microbiologo dell’Università di Roma Tor Vergata, consulente del commissario per l’emergenza Coronavirus ed ex direttore dell’Ema, ha spiegato che secondo uno studio norvegese, il cloro annienterebbe il virus del Covid. questo confermerebbe alcune ipotesi ed osservazioni già fatte nel corso dell’ultimo anno, ovvero che il virus a contatto con questa sostanza muore nel giro di 20-30 secondi.

Questo è un segnale molto positivo per il settore dello sport e in particolare per le piscine: da oggi sono di nuovo attive quelle all’aperto (insieme alle palestre), mentre quelle coperte riapriranno il prossimo 1° luglio, e alla luce di questi risultati, è possibile non solo che l’apertura venga anticipata, ma che l’affluenza sia considerevole, rassicurando anche i più timorosi e scettici.

D’altronde, non è mai stato provato che il virus si diffondesse tramite l’acqua di piscine o vasche idromassaggio, come indicato anche nelle linee guida del Ministero della Salute, emanate un anno fa, dove i parametri di sicurezza consigliati erano continua disinfezione e pulizia delle strutture, e distanza di sicurezza. 

Rasi: piscine sicure e a luglio via la mascherina

Il professor Rasi durante l’intervento televisivo dove annunciato la capacità del cloro di annientare il Covid, ha anche affermato di avere una visione positiva per il futuro: l’Ema dovrebbe approvare a giorni il vaccino per i ragazzini tra i 12 e i 15 anni. Questo significherebbe un’immunizzazione della popolazione ancora più ampia, anche se la prospettiva è già abbastanza buona. 

Secondo il microbiologo, entro fine giugno il 50% della popolazione italiana sarà vaccinata: contando che servono 20 giorni perché una persona sia completamente immunizzata, si potrebbe ipotizzare per fine luglio un ritorno alla normalità, con tanto di eliminazione dell’obbligo di mascherina. Per velocizzare questo processo, non esclude la possibilità che le seconde dosi vengano somministrate nei luoghi di villeggiatura, ma spetterà a Figliuolo trovare un accordo con le amministrazioni locali.