Articolo aggiornato il 4 Dicembre 2009
La tanto discussa pillola abortiva RU 486 sarebbe perfettamente compatibile con quanto previsto dalla Legge 194/78, l’ha affermato Il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco dopo aver ripercorso tutto l’iter autorizzativo all’immissione in commercio del farmaco, ciò dopo avere anche verificato la sussistenza dei requisiti di sicurezza del farmaco anche in accordo don la Delibera assunta dal CDA il 30 lusglio scorso e dunque l’esigenza di garantire che il percorso abortivo avvenga in ambito ospedaliero come previsto dalle vigenti normative in vigore, sarebbe pienamente rispettato.
Si tiene a specificare intanto che la pillola RU486 dovrà essere dispensata solamente dagli ambiti ospedalieri ed in particolare si fa riferimento al fatto che “ deve essere garantito il ricovero in una delle strutture sanitarie individuate dall’art 8 della Legge 194/78 dal momento dell’assunzione del farmaco fino alla verifica dell’espulsione del prodotto del concepimento (…)” , ovvero in quei reparti ove vi sia presenza di adeguate strutture, che prevedano la presenza di medici specializzati in ginecologia nonché e anche questo è un punto importante da tenere in considerazione, sotto la sorveglianza del personale sanitario cui e’ demandata la corretta informazione sul trattamento, sui farmaci da associare, sulle metodiche alternative disponibili e sui possibili rischi del metodo.
Il ministro Sacconi, preso atto della decisione dell’Aifa, specifica, tuttavia, “il CdA – secondo Sacconi – non ha voluto chiarire in modo definitivo se abbia ragione il Presidente dell’Agenzia, professor Pecorelli, che in più occasioni mi ha personalmente ribadito essere necessario il “ricovero ospedaliero ordinario” o se, al contrario, abbia ragione il consigliere dell’Agenzia dottor Bissoni – Assessore della Regione Emilia-Romagna – che ha pubblicamente affermato essere sufficiente il day hospital”.