Articolo aggiornato il 26 Novembre 2009
Suscitando un’ondata di polemiche da parte dell’opposizione, il Governo, sollecitato dalla commissione Sanità del Senato, ha bloccato l’iter per l’immissione e la distribuzione della Pillola abortiva RU486, almeno fino a quando non sarà fatta luce sulla compatibilità di tale farmaco, da parte del competente Ministero della Salute, con la legge n. 194, riguardo l’interruzione della gravidanza, una situazione questa che era stata sollevata mesi addietro dallo stesso ministro del welfare Sacconi, svolgente incarico di ministro della Salute.
Il nocciolo della questione si basa tutto nel paragone che è possibile fare fra la pillola abortiva e l’interruzione della gravidanza secondo quanto previsto dalla stessa legge ed in particolare quando si prevede che in caso di aborto praticato presso strutture organizzate, questi sia compiuto secondo i crismi della legge, ovvero, mediante ricovero, cosa che potrebbe non avvenire con la sola pillola RU486 . Dunque, dobbiamo credere che la pillola RU 486 non verrà mai autorizzata al consumo? Sicuramente no, ma si attende, per lo meno, che si possa esprimere nuovamente il governo sulla base della nuova pronuncia dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco.
Critiche da parte degli oppositori per la condotta forse troppo prudente del governo, ma gli esponenti della maggioranza chiedono un lasso di tempo contenuto ai fini di provvedere all’autorizzazione che a detta del governo stesso, non si protrarrà per più di una settimana al massimo, il tempo stretto per constatare la sicurezza della pillola abortiva con la compatibilità della legge 194 . Non ci sarà un lungo percorso, si tratta di formulare un parere del governo che stabilisca a quali condizioni la pillola possa essere compatibile con la legge 194, che è una buona legge. Questo al massimo in una settimana, ha dichiarato il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella. Poi c’è da fare un Cda dell’Aifa. Il problema – ha spiegato – è garantire per le donne tutti i profili di sicurezza, a partire dal ricovero in ospedale”.
Ovvio che negli ambienti politici si è assistito alla notizia con una vera e propria spaccatura all’interno degli stessi partiti e, così, anche parte dell’opposizione quale l’UDC, per opera del suo esponente di spicco, Rocco Bottiglione, ha osannato il provvedimento del governo, mentre aree politiche quali Italia dei Valori, s’è espressa duramente contro tale provvedimento, come ha fatto Felice Belisario, sostenendo che siamo di fronte ad “Un autentico colpo di mano. E’ assolutamente indecente quanto deliberato questa mattina. Si tratta di una scelta oscurantista che fa fare salti indietro rispetto ai Paesi più evoluti, nei quali viene già somministrata da anni senza battaglie puramente ideologiche e che nasconde altri sconci baratti”. Per il capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro: “Quelle della maggioranza e del governo ancora una volta sono chiacchiere, ci dicano una volta per tutte cosa vogliono fare. Forse il ministro Sacconi avrebbe potuto sollevare un arbitraggio sulla scorta delle valutazioni dell’Agenzia europea del farmaco (Emea), invece non l’ha fatto – ha aggiunto Finocchiaro.