Pillola abortiva RU486: ammesso l'utilizzo

Insomma il legislatore s’è guardato bene di dare l’impressione che la pillola Ru486 possa essere considerato un anticoncezionale, tutt’altro, anzi essendo equiparabile l’interruzione della gravidanza nel caso di assunzione del farmaco ad un aborto questo deve intendersi di tipo farmacologico

Articolo aggiornato il 15 Dicembre 2009

Pillola abortiva RU486
Da giovedì scorso la tanto discussa pillola abortiva RU486 entra di diritto all’interno delle strutture sanitarie del nostro Paese, tant’è che è stato pubblicata la data di immissione nell’utilizzo previsto dalla Legge all’interno della Gazzetta Ufficiale da dove si evince che l’Aifa ne ha autorizzato l’utilizzo con un farmaco che si chiama Mifegyne.
I limiti di utilizzo della pillola abortiva sono contemplati nella normativa che prevede possa essere assunta non oltre la settima settimana di gestazione ma solamente nelle strutture ospedaliere anche perché, come si legge nella nota del Ministero, “deve essere garantito il ricovero in una delle strutture sanitarie individuate dall’articolo 8 della Legge 194/78” per il periodo che va “dal momento dell’assunzione del farmaco fino alla verifica dell’espulsione del prodotto del concepimento”.
 
Insomma il legislatore s’è guardato bene di dare l’impressione che la pillola Ru486 possa essere considerato un anticoncezionale, tutt’altro, anzi essendo equiparabile l’interruzione della gravidanza nel caso di assunzione del farmaco ad un aborto questo deve intendersi di tipo farmacologico e dunque deve passare sotto “sotto la sorveglianza di un medico del servizio ostetrico ginecologico cui e’ demandata la corretta informazione sull’utilizzo del medicinale, sui farmaci da associare, sulle metodiche alternative e sui rischi connessi”, oltre all’attento monitoraggio “per ridurre al minimo le reazioni avverse segnalate, quali emorragie, infezioni ed eventi fatali”.

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