Pillola abortiva RU 486: troppi ritardi ancora

Cioè un tempo dilatatosi in maniera esagerata, considerato che secondo la senatrice la pillola doveva già essere disponibile e così non è stato, si ricorderà che la Pillola RU486 in Italia sarebbe dovuta entrare nell’utilizzo comune già dallo scorso 30 luglio ed ancora oggi non c’è traccia del farmaco

Articolo aggiornato il 25 Novembre 2009

ru 486
Non è ancora entrata nell’uso comune, la Pillola abortiva RU 486 e già montano le polemiche a partire dalla presa di posizione della senatrice Donatella Poretti che si scaglia contro il Governo sostenendo che stia ostacolando il lavoro dell’AIFA circa la prassi conoscitiva del farmaco.
“La vicenda sta assumendo contorni grotteschi – ha detto la senatrice – Una procedura di mutuo riconoscimento che solitamente si conclude in 90 giorni, oggi dopo 700 giorni è ancora aperta, e la RU486 in Italia ancora non è in commercio. L’Aifa ha deliberato per la sua commercializzazione lo scorso 30 luglio, dopo aver valutato la compatibilità con la legge 194 che disciplina l’interruzione di gravidanza, e aver certificato la qualità e la sicurezza del farmaco usato da oltre 20 anni da milioni di donne. Il 19 ottobre – continua Poretti – il Cda Aifa ha dato mandato al direttore generale Guido Rasi per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I tempi preannunciati, anche dal presidente Aifa, Pecorelli erano di un mese al massimo. Tutti si aspettavano la pubblicazione entro il 19 novembre, niente. E’ passata gia’ una settimana e anche oggi, giornata data come quella della possibile pubblicazione, non si vede nulla in Gazzetta Ufficiale“.
 
Cioè un tempo dilatatosi in maniera esagerata, considerato che secondo la senatrice la pillola doveva già essere disponibile e così non è stato, si ricorderà che la Pillola RU486 in Italia sarebbe dovuta entrare nell’utilizzo comune già dallo scorso 30 luglio ed ancora oggi non c’è traccia del farmaco. Al punto che provocatoriamente la senatrice si domanda se “Il problema è tecnico o politico? C’è un fax che non funziona, quello d’invio dall’Aifa alla Gazzetta Ufficiale o quello di ricezione? Un blocco alle caselle di posta elettronica? In questa eventualità metto a disposizione il mio ufficio. Se invece il problema fosse di interventi politici che impediscono la pubblicazione – conclude la senatrice – mi auguro che emergano le responsabilità o se le assumano alla luce del sole, senza questi mezzucci usati fino ad ora”.

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