Articolo aggiornato il 12 Ottobre 2009
Secondo un diffuso luogo comune sorridere allunga la vita e pensare positivo migliora le relazioni sociali e, soprattutto, aiuta a stare meglio e ad ammalarsi poco. Analogamente si è sempre sostenuto che piangere scarica la tensione nervosa, però questa ipotesi sembrerebbe confermata dalla ricerca medica. Pare infatti che le lacrime esplichino effetti taumaturgici ancor più potenti di quelli astrattamente ipotizzati.
Stando ai risultati di un esperimento condotto dal dr. Frey William, presso l’università americana del Minnesota (USA), sembrerebbe che le lacrime, sia di gioia sia di dolore, arrechino un beneficio portentoso allo stato psico-fisico, alleviando la tensione emotiva, consentendo il recupero o l’accrescimento dello stato di benessere mentale e prevenendo scompensi cardiaci e lesioni cerebrali.
L’88,8% dei soggetti esaminati dallo scienziato statunitense ha ammesso di provare un grande sollievo dopo il pianto.
Metaforicamente è come se le tensioni accumulatesi nella mente o nel cuore fossero espulse attraverso i canali lacrimali sotto forma di gocce saline.
Tuttavia non tutti i piagnistei sembrerebbero uguali. Geremiade greca a parte, il dr. Frey ha distinto il pianto involontario o fisiologico (lacrimazione riflessa), che si attiva per causa di fattori esterni come la presenza nell’aria di sostanze allergene, o altre sostanze comunque reattive come il fumo, il gas lacrimogeno o essenze che fuoriescono da piante come la cipolla quando la si sbuccia; dal pianto volontario o emotivo (lacrimazione psichica) provocato da stati emozionali come forti dispiaceri o dolori, oppure da risate a crepapelle.
Da buon scienziato, ovviamente, l’americano ha suffragato questa sua teoria con l’analisi chimica della composizione dei due tipi di lacrime, riscontrando una differenza composizione salina.
Bibliografia: voci lacrima e lacrimazione, Grande dizionario medico per la famiglia, volume IV, Fratelli Fabbri editori; Notizie dal mondo, Lacrime rilassanti, Salute naturale extra, pag. 9 anno I, Edizioni Riza, settembre 2009.