Il pesce è un alimento ricco di importanti sostanze nutritive, tanto che qualsiasi dieta ne prevede un consumo moderato su base settimanale. Tuttavia, alcune specie possono essere portatrici di elementi tossici come il mercurio. Questo rischio potrebbe essere definitivamente azzerato grazie alla tecnologia. Gli scienziati continuano infatti a lavorare per creare il pesce in laboratorio.
Pesce in laboratorio: i pro e i contro
Quello del mercurio nel pesce è un problema di cui si è spesso parlato. Se è vero che bisognerebbe ingerire importantissime quantità di tonno (una delle specie più contaminate) per arrivare a livelli di sostanze tossiche preoccupanti, è altrettanto vero che nei consumatori questa possibilità ha sempre generato un po’ di timore. Il pesce in laboratorio andrebbe ad eliminare per sempre questo rischio. Molte aziende stanno lavorando per creare alimenti a partire dal DNA della specie originale, che però non abbiano null’altro a che fare con essa.
Ciò è possibile grazie alla biotecnologia avanzata. Si estraggono delle cellule dal tessuto del pesce e le si lasciano in incubatrice, affinché proliferino. Solo in un secondo momento vengono “strutturate” in modo da assumere la forma prevista dal prodotto che dovrà essere messo in vendita. In futuro, potrebbero nascere delle linee cellulari per ciascuna specie, così da non dover più prelevare del materiale da organismi viventi. L’obiettivo? Quello di portare in tavola del pesce non solo più sicuro, perché privo di microplastiche e sostanze tossiche, ma anche ecosostenibile.
Questo genere di prodotti “cell-based” (ovvero originate da cellule animali) potrebbe infatti rivelarsi un buon metodo per ridurre – e magari un giorno eliminare del tutto – la pesca e l’allevamento. Naturalmente, i problemi e i dubbi non mancano. Ad esempio, per far crescere le cellule senza contaminazioni spesso vengono utilizzati gli antibiotici. Senza contare che, dal punto di vista climatico, i benefici non sarebbero così importanti. L’incubazione delle cellule richiede infatti temperature controllate, ottenute mediante energia risultante da combustibili fossili. Infine, almeno per il momento, il prezzo per queste biotecnologie è piuttosto notevole.