Pericardite: tipologie, sintomi, cause e terapia

La pericardite è un'infiammazione che colpisce il pericardio, la membrana che circonda il cuore. Esistono diverse tipologie di pericardite, ma di cosa si tratta? Quali sono i sintomi che presenta, le cause che la provocano e la terapia adatta? Scopriamolo insieme nell'articolo che segue.

pericardite sintomi

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Pericardite: quali sono le tipologie, i sintomi, le cause e la terapia per curarla? La pericardite è un’infiammazione che colpisce il pericardio, la membrana che riveste il cuore, e può essere la conseguenza di altre patologie, oppure comparire dopo un infarto. Ma di cosa si tratta, nello specifico? Quali sono i sintomi della pericardite, le cause che la scatenano e quale terapia bisogna adottare? Approfondiamo nel dettaglio tutte le caratteristiche e gli aspetti di questa patologia.

Cos’è

La pericardite è un processo infiammatorio che interessa il pericardio, la membrana che riveste il cuore formata da due strati: uno fibroso esterno e uno serioso interno. Comunemente l’infiammazione riguarda i due foglietti che compongono il pericardio sieroso che si infiammano e si gonfiano e provocano un attrito l’uno sull’altro. Tra le due parti è presente un liquido (liquido pericardico) che, durante l’infiammazione in corso, aumenta di volume per diminuire l’attrito e determina la comparsa di un versamento pericardico. Solitamente la pericardite colpisce soggetti in età compresa tra i 20 e i 50 anni, e l’infiammazione tende a ridursi in maniera progressiva nel corso del tempo, anche se in alcuni soggetti (una percentuale stimata tra il 15% e il 30%) è recidiva.

Pericardite: tipologie

La pericardite viene suddivisa in diverse tipologie, e ognuna di loro ha delle peculiarità diverse in base a diversi fattori: sintomi, causa scatenante, età del soggetto e caratteristiche della pericardite.

Nella pericardite acuta i sintomi si manifestano improvvisamente e sono molto intensi. In questo caso, i tempi di guarigione sono piuttosto brevi (circa 2 settimane), e in rarissimi casi la pericardite acuta può risultare fulminante. Questa pericardite si distingue in base alle caratteristiche del liquido accumulato e si divide in: pericardite sierosa, pericardite sierio-fibrinosa, pericardite emorragica, pericardite caseosa e pericardite purulenta. La pericardite acuta potrebbe essere recidiva, si stima che il 10-15% dei soggetti colpiti ha delle ricadute nel corso della vita.

Si definisce pericardite cronica quando i sintomi compaiono gradualmente oppure quando l’infiammazione tende ad essere recidivante e ricorrente, alternando periodi asintomatici a periodi in cui si avvertono i sintomi. La guarigione dalla pericardite cronica è un processo lungo che può durare anche oltre i 6 mesi.

La pericardite subacuta è una via di mezzo tra la pericardite acuta e la pericardite cronica, e il periodo di guarigione va dalle 6 settimane ai 6 mesi.

La pericardite virale, o pericardite infettiva, è causata da un’infezione di natura batterica, virale o fungina. In questo caso la pericardite può risultare contagiosa, in quanto i virus che la provocano sono presenti nelle vie respiratorie. Si definisce pericardite non infettiva quando la causa scatenante non è di origine virale.

Si usa il termine pericardite idiopatica quando non si conoscono le cause precise che hanno determinato l’insorgenza dell’infiammazione.

La sindrome di Dressler, o pericardite autoimmune, è una forma di pericardite che insorge nei soggetti colpiti da un infarto miocardico, dopo un intervento chirurgico al cuore o in seguito ad una lesione o un trauma.

Questo tipo di pericardite è di natura infettiva, e forma nel liquido pericardico un essudato (riversamento di liquido nei processi infiammatori) purulento dalla consistenza sierosa. Questa forma viene definita anche pericardite umida proprio a causa della formazione dell’essudato.

La pericardite costrittiva o adesiva è un tipo di pericardite cronica, dove l’infiammazione persistente provoca la comparsa di tessuto cicatriziale fibrinoso in sostituzione del pericardio. Questo processo provoca un’aderenza tra i foglietti pericardici e causa una riduzione dell’elasticità ostacolando il movimento dell’espansione del cuore. La pericardite costrittiva può provocare un’insufficienza cardiaca e, in alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per correggere l’anomalia e consentire la guarigione del paziente.

La pericardite emorragica presenta delle tracce ematiche nel liquido pericardico. Questo tipo di pericardite è spesso correlata a patologie neoplastiche.

Nella pericardite secca non si verifica un aumento di volume del liquido pericardico, né la presenza di essudato sieroso o purulento.

Nella pericardite fibrinosa l’essudato presente nella cavità pericardica è fibroso e poco liquido. La scarsa fluidità del liquido e la scarsa lubrificazione ostacolano lo scivolamento tra i foglietti del pericardio e provocano attrito e sfregamenti.

La pericardite uremica è un tipo di pericardite associata ad iperuremia, un disordine metabolico. La pericardite uremica colpisce circa il 50% dei soggetti con insufficienza renale cronica e spesso ne complica gli stadi avanzati. La pericardite uremica è cronica e di tipo fibroso.

La pericardite viene classificata anche in base all’età in cui insorge nel paziente, e può essere:

  • Fetale: la pericardite fetale colpisce il feto durante la gravidanza. Questa pericardite si manifesta come un accumulo di liquido in alcuni distretti del feto durante la formazione, e nel caso del pericardio si verifica un abbondante versamento di liquido.
  • Infantile o pediatrica: quando la pericardite si presenta nei primi anni di vita e in generale prima della pubertà. Questo tipo di pericardite è piuttosto rara e quando si manifesta è recidiva nel 15%-30% dei casi.
  • Giovanile: la pericardite giovanile colpisce i soggetti che hanno un’età compresa tra i 12 e i 25 anni.
  • Adulta e senile: la pericardite adulta interessa i soggetti di età compresa tra i 25 e i 50 anni, mentre quella senile sopra i 60 anni.

I sintomi della pericardite

Nonostante, in alcuni casi, la pericardite sia asintomatica, nella maggior parte dei casi presenta dei sintomi specifici che possono mettere in allarme il paziente. Tra i sintomi più frequenti abbiamo:

  • Dolore: un dolore di lieve o acuta intensità localizzato al livello del petto, a sinistra o dietro lo sterno. In alcuni casi può irradiarsi al collo o al braccio sinistro e peggiorare con la respirazione oppure in posizione supina. L’osteopatia può rivelarsi utile per alleviare i dolori.
  • Febbre: quando la pericardite è virale, può presentarsi uno stato febbrile sopra i 38°C, sintomo che indica un’infezione in corso.
  • Difficoltà respiratorie: dispnea, sensazione di mancanza di aria, oppressione toracica sono sintomi che possono comparire durante una pericardite, soprattutto in posizione da sdraiati.
  • Altri sintomi: a volte possono presentarsi sintomi come palpitazione, sudore freddo, stanchezza immotivata, pressione bassa, vertigini e tosse persistente.

Pericardite: le cause

Le cause che scatenano la pericardite possono essere di origine patologica o non patologica.

  • Infezioni batteriche: tra i batteri che possono causare la pericardite batterica troviamo il batterio della tubercolosi ed altri batteri come il meningococco, pneumococco, clamidia e treponema pallidum.
  • Infezioni virali: i virus che più comunemente causano la pericardite sono quelli dell’herpes, quelli dell’HIV, il virus dell’epatite B e C, il virus della mononucleosi, il Cosakie virus e l’Echovirus,
  • Agenti infettivi: anche il fungo della candida e parassiti come Echinococco o il virus della toxoplasmosi possono causare una pericardite.
  • Tumori: in alcuni casi la pericardite è la conseguenza di una neoplasia e nel liquido pericardico spesso si trovano cellule tumorali. Tra le neoplasie troviamo il linfoma, il mesotelioma pericardico, il tumore al seno e il tumore al polmone.
  • Patologie autoimmuni: le patologie come l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso sistematico possono causare una pericardite nel 5%-10% dei casi.
  • Altre patologie: tra le cause patologiche della pericardite troviamo anche l’insufficienza renale, l’infarto, l’ipotiroidismo, il raffreddore e il mal di gola.
  • Radioterapia: in alcuni casi, la pericardite può essere causata dalle sedute di radioterapia impiegate per il trattamento di tumori presenti nella zona toracica. Le radiazioni emesse possono risultare tossiche non solo per le cellule tumorali, ma anche per quelle sane, e provocare l’insorgenza di un’infiammazione.
  • Farmaci: alcuni farmaci, come i farmaci chemioterapici, possono causare danni ai tessuti sani e provocare un’infiammazione come la pericardite.
  • Stress: lo stress indebolisce il sistema immunitario e rende il corpo più predisposto ad un’infezione virale o batterica, così causando indirettamente una pericardite.
  • Traumi o lesioni: la pericardite traumatica è legata ad una lesione fisica che può determinare un’infiammazione del pericardio, oppure può essere la conseguenza di un intervento chirurgico o una qualsiasi perforazione della zona toracica o esofagea.

La diagnosi di pericardite

Per avere una diagnosi corretta di pericardite, il medico deve prescrivere diversi esami come:

  • Esami di laboratorio: questi esami servono ad individuare o escludere la presenza di infezioni nell’organismo. quindi, se c’è il sospetto di una pericardite, vengono effettuati degli esami del sangue.
  • Auscultazione cardiaca: l’auscultazione tramite uno stetoscopio permette al medico di individuare eventuali rumori, come lo sfregamento dovuto all’aumento dell’attrito tra i foglietti del pericardio a causa dell’infiammazione.
  • Rx toracico: la radiografia al torace permette di evidenziare le dimensioni del cuore che, in caso di pericardite, risulta essere più ampio.
  • ECG: l’elettrocardiogramma è necessario per valutare il corretto funzionamento elettrico del cuore. In presenza di una pericardite, l’ECG serve per verificare se la frequenza cardiaca può risultare alterata.
  • Ecografia al cuore: l’ecocardiografia è utile per individuare la presenza di un versamento pericardico.
  • Atri esami: in alcuni casi è necessario effettuare esami più specifici come la risonanza magnetica, la tac, un prelievo del liquido cardiaco.

Pericardite: la terapia

La terapia per curare la pericardite prevede la somministrazione di farmaci specifici in base alla causa scatenante e la durata dipende dalla tipologia dell’infiammazione.
Comunemente, per curare una pericardite si somministrano i seguenti farmaci:

  • FANS: i farmaci antinfiammatori non steroidei sono i primi farmaci che vengono somministrati al paziente, come l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene.
  • Farmaci cortisonici: i farmaci a base di cortisone vengono impiegati solo se la terapia a base di FANS non ha una buona risposta.
  • Colchicina: la colchicina viene utilizzata contro la pericardite acuta, in quanto riduce il rischio di una ricaduta.

In associazione ai farmaci, il medico potrebbe consigliare un periodo di assoluto riposo che va dalle 4 alle 6 settimane, per permettere all’organismo di sconfiggere l’infiammazione più in fretta.