La spiegazione per cui la pelle può essere di vari colori risiede nel contenuto di vitamine. Oltre alla pelle notiamo le differenze anche nei tratti somatici del viso, nel colore di capelli ed occhi; tutto ciò dipende dallo spirito di adattamento del nostro corpo, che per potersi difendere dai fattori esterni, nei secoli, ha acquistato certe caratteristiche sia esterne ma anche interne. Infatti, come già Darwin aveva sottolineato nel lontano 1871, la specie umana è solo una, le differenze, che poi distinguono i vari popoli, dipendono dall’adattamento del corpo alle condizioni climatiche che hanno messo a dura prova l’uomo.
Il motivo delle differenti caratteristiche somatiche è stato evidenziato anche dal Dottor Aldo Morrone dermatologo (in passato direttore della Struttura di Medicina preventiva delle migrazioni e di Dermatologia tropicale, al San Gallicano di Roma, e ora direttore generale del San Camillo, sempre a Roma), che nel 1985, ha lavorato in Africa, nel Sud Est asiatico e in America Latina. Secondo il dottore e la sua equipe una differente pigmentazione protegge la pelle dall’attacco dei raggi solari nei confronti di un gruppo di vitamine indispensabili per l’organismo, in particolare per evitare l’insorgere (anche durante la gravidanza) di patologie molto gravi, come la spina bifida. Oltre al colore della pelle, come accennato prima, anche il colore e il tipo di capello ha in realtà una spiegazione scientifica: i capelli bianchi, ad esempio, dipendono da un’antica migrazione che i nostri progenitori avevano dovuto effettuare molto tempo fa verso i Poli, e per evitare una perdita eccessiva di vitamina D (e quindi la conseguente insorgenza di problemi alle ossa e nella crescita) l’organismo si era dovuto adeguare perdendo la tonalità scura.
L’organismo si è adattato alle condizioni climatiche per potersi difendere oltre che nella tonalità di pelle e capelli anche nella conformazione della testa e del viso. Ad esempio nei paesi con temperature molto basse le persone hanno una forma tale che ci sia la minima perdita di calore, il naso è molto piccolo con riduzione di rischio al congelamento e un ingresso lento di aria dall’esterno ai polmoni, in modo che ci sia il tempo di riscaldarla e umidificarla. Insomma il nostro corpo nel corso degli anni si è adeguato per poter vivere al meglio, anche se in alcuni casi l’evoluzione non è stata proprio perfetta lasciando comunque dei problemi.