La paura della morte colpisce tutti in modi diversi e in diversi periodi della vita. Fa parte dell’ansia per il futuro, ma in una sfumatura più pessimistica.
È possibile pensare alla fine della nostra vita in modo più sereno? E se è sì, come? Scopriamo i dettagli nell’articolo.
In età adulta comincia ad affiorare la paura della morte
Ad un certo punto della nostra vita (post adolescenza) cominciamo a prendere coscienza della caducità della vita. Da questo momento in poi, i pensieri di morte ci accompagnano per tutta la vita.
Affrontare questo argomento è diverso per tutti: alcuni sopprimono questi pensieri, altri si perdono nella paura e, nei casi più gravi, negli attacchi di panico.
I seguenti pensieri e suggerimenti possono aiutarti a guardare il problema da una prospettiva diversa e permetterti di affrontare la morte in modo più sereno.
Alcuni di questi consigli sono riportati nel libro “On Dying” del medico di cure palliative Gian Domenico Borasio.
I consigli per superare la paura della morte
Abbi il coraggio di parlare apertamente della morte con amici intimi o familiari. In questo modo potrai renderti conto che non sei affatto solo con questi pensieri: tutti devono morire a un certo punto. E molti di noi l’hanno già affrontato in misura maggiore o minore.
In questo modo la morte non verrà più percepita come un concetto astratto e incerto, al punto tale che nessuno osa parlarne.
Inoltre, dando voce ai tuoi pensieri spaventosi, stai già portando via gran parte del loro negativo.
Pensa alla morte come parte essenziale del ciclo vitale. Rifletti: il processo di nascita e morte sono gli unici eventi che colpiscono allo stesso modo tutti gli esseri viventi. Entrambi sono processi fisiologici e dovrebbero svolgersi nel modo più fluido possibile.
Tieni presente che la morte ha lo stesso status della nascita. Entrambi sono processi naturali che fanno parte del ciclo di vita. Quindi, in questo senso, la morte ti riporta dove eri prima di nascere.
Una delle ragioni centrali della nostra paura irrazionale della morte è l’incertezza, il timore di non sapere cosa ci accadrà dopo. Ma se ci rifletti bene, tutto il nostro futuro è incerto: non sappiamo cosa accadrà domani, la prossima settimana o tra dieci anni. Tuttavia, invece di perderti nei pensieri su quali situazioni o drammi potrebbero sorgere, fai pace con l’incertezza e accettala come un arricchimento.
Ogni essere umano ha un certo tempo sulla terra, che fortunatamente non sappiamo quanto durerà. Questo doverebbe incoraggiarci ad usare la nostra vita sempre più intensamente.
Come insegna Borasio, bisogna percepire la morte come un dono. Se sei consapevole della fine della tua vita, puoi concentrarti meglio sulle cose che sono veramente importanti e non perderti nelle distrazioni banali.
Il fatto che non abbiamo un tempo infinito può incoraggiarci a prendere decisioni migliori, assumendoci anche alcuni rischi lungo il percorso.
Thees Uhlmann fornisce un’alternativa all’idea di morte nel suo libro “Sophia, Death and I”. La morte appare qui come una figura maschile che molto comprensiva a causa della sua natura ingenua, divertente e leggermente pianificata.
Se pensi alla morte come un amico che ti verrà a prendere un giorno, troverai più facile affrontare la fine della tua vita con un po’ più di calma e serenità Per rafforzare questa idea, puoi scrivere una lettera a morte. Spiegagli le tue paure e ciò che pensi.