L’età media di esordio del Parkinson è intorno ai 60 anni, ma il 5% dei pazienti può presentare un esordio giovanile sotto i 40 anni. Si stima che in Italia ci siano 400 mila persone malate di Parkinson, di cui il 30% ha un’ereditarietà. Scopriamo quali sono i sintomi precoci da non sottovalutare.

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Quali sono i sintomi precoci da non sottovalutare sul Parkinson?
Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa causata dalla morte progressiva di alcune cellule del cervello che producono dopamina, che controlla i movimenti automatici del corpo.
Ci sono sintomi che possono presentarsi anche dieci anni prima dell’esordio della sindrome. Circa il 25-30% dei pazienti presenta una perdita dell’olfatto prima dell’esordio della malattia. Vediamole:
- la disfunzione olfattiva permane nel tempo e non sembra variare con la terapia farmacologica;
- disturbi del sonno, il 40% degli ammalati ha sofferto di disturbi del sonno già da anni prima dell’esordio della sindrome;
- bisogno di urinare spesso e anche durante la notte;
- la stitichezza può essere uno dei sintomi precoci della malattia. La stipsi legata al Parkinson spesso è accompagnata a una sensazione di pienezza anche se si è consumato un pasto leggero. Chi soffre di stipsi dovrebbe bere più acqua, consumare più fibre con frutta e verdura e muoversi in base alle proprie possibilità ed età;
- difficoltà nello scrivere, con calligrafia illeggibile. I caratteri diventano sempre più piccoli;
- difficoltà nel movimento del braccio, quando si cammina. Può succedere che non si riesca più ad estendere il braccio giocando a tennis o a prendere un libro che si trova sullo scaffale e senza provare alcun dolore;
- difficoltà nel parlare e nel far sentire la propria voce che diventa sempre più flebile. Chi ascolta si trova spesso a dover chiedere di alzare il tono perché non sente o non capisce.;
- problemi di deglutizione. Nelle fasi iniziali di malattia il cibo può andare di traverso e la saliva può accumularsi in bocca;
- rigidità espressione facciale; a causa della perdita di dopamina, i muscoli facciali possono diventare rigidi e provocare mancanza di espressione e occhi sbarrati;
- depressione. Lo stato depressivo potrebbe insorgere molti anni prima della diagnosi.