La parassitosi è una patologia che provoca sintomi particolari e che può avere diverse cause: è, quindi, importante intraprendere la terapia corretta, il prima possibile. La parassitosi è caratterizzata dalla presenza di parassiti intestinali elminti – ovvero, dai cosiddetti vermi – che sono in grado di influire negativamente sulla salute del corpo. Ma qual è la sintomatologia esatta legata alla parassitosi? Quali sono le cause? Quale il trattamento da seguire per poter giungere alla guarigione? Scopriamo di più in merito.
Cos’è
Cos’è la parassitosi? Come anticipato prima, si tratta di una patologia caratterizzata dalla presenza di parassiti intestinali elminti – i cosiddetti vermi – i quali possono influire negativamente sulla salute dell’organismo. Le uova, le larve e i vermi adulti possono provocare dei danni al sistema immunitario, oltre che portare con sé anche una serie di batteri e virus e provocare una vasta sintomatologia.
I sintomi
Quali sono i sintomi della parassitosi? La sintomatologia che può rivelare la presenza di parassiti intestinali nell’organismo può includere: ansia, depressione, dolori muscolari, dolori articolari, mal di stomaco, disturbi della pelle, prurito – sia nei pressi del retto che in altre parti del corpo – eruzioni cutanee, anemia, diminuzione del desiderio sessuale, aumento dell’appetito, perdita dell’appetito, perdita di peso, diarrea, stipsi, disturbi del sonno, disturbi del sistema immunitario, alterazioni della flora batterica, cambiamenti nel livello di zucchero nel sangue, stanchezza, affaticamento, sangue nelle feci, infezioni – batteriche, virali o fungine – nausea e vomito. I parassiti intestinali, inoltre, non permettono al cibo di essere assorbito correttamente dall’organismo e ciò può provocare carenze nutrizionali, oltre a impedire lo smaltimento corretto delle tossine rilasciate nel sangue.
Le cause
Le principali specie di parassiti che si trovano nell’intestino includono i Nematodi – cioè, ascaridi, ossiuri e anchilostomi – e i Cestodi, ovvero tenie e botriocefali. Generalmente, i parassiti intestinali possono essere trasmessi ingerendone le uova, tramite il consumo di carne poco cotta o cruda. Esistono, ad ogni modo, anche altre condizioni che possono aumentare il rischio di contrarre i parassiti intestinali: ad esempio, visitare zone che hanno uno scarso servizio igienico-sanitario, oppure avere un sistema immunitario indebolito.
La diagnosi
Alla comparsa di segni e della sintomatologia prima descritta, è necessario contattare il medico tempestivamente: tramite una serie di analisi ed esami, potrà stabilire una corretta diagnosi e prescrivere la cura più adatta al caso specifico. Oltre alla visita medica, agli esami del sangue e allo studio dei sintomi, è possibile che vengano richiesti ulteriori test per approfondire maggiormente la condizione: ad esempio, tramite una ricerca parassitologica nelle feci.
La terapia
Quali sono i rimedi contro la parassitosi? La terapia prevede, principalmente, l’assunzione di farmaci antiparassitari per una buona disinfestazione che contrasti il ciclo vitale dei parassiti.
L’alimentazione
Oltre a ciò, è possibile seguire una dieta sana e un’alimentazione che includa dei cibi naturalmente antiparassitari: ad esempio, aglio, cipolla, curry, il liquore di mallo di noce – da bere a fine pasto – anice, chiodi di garofano, carote, ananas, timo, foglie di olivo, origano, menta, semi di zucca, barbabietole e melograni. È, inoltre, importante assumere abbastanza vitamina C e zinco per rafforzare il sistema immunitario. Da evitare sono, invece, i carboidrati semplici, come i succhi di frutta zuccherati, i cibi raffinati, il caffè, l’alcol e gli zuccheri. Bere molta acqua è, poi, la chiave per favorire l’eliminazione fecale.
La prevenzione
La prevenzione è un aspetto importante per cercare di evitare la parassitosi. Come? Lavandosi bene le mani e mantenendo delle buone abitudini igieniche, oltre che prestando attenzione all’acqua e al cibo che si ingerisce: la prima deve essere potabile e il secondo cotto e lavato attentamente.
La prognosi
Infine, la prognosi dipende dalla tempestività di intervento e dalla gravità della condizione, oltre che dallo stato di salute generale e dall’età del malato.