Nessun allarmismo e ancora meno paure immotivate, perché è perfettamente normale che in corso di validità di un prodotto farmaceutico e dunque durante il suo utilizzo, alla luce di sempre nuovi acquisizioni su quel farmaco, si apportino aggiustamenti di sorta, fatto questo che dovrà semmai ancora più tranquillizzare il paziente sicuro che anche un farmaco presente da decenni e decenni sul mercato continua ad essere monitorato e studiato riguardo ai suoi effetti, collaterali e non.
Dunque parliamo di Paracetamolo, l’antipiretico, antidolorifico ad effetto anche antinfiammatorio più noto ai più con il nome commerciale di Tachipirina, ma esistono anche altre produzioni da parte di altre case farmaceutiche. Alla luce delle recenti acquisizioni, si è chiesto alla FDA, l’Organo di controllo dei farmaci in America, di provvedere al fine di abbassare la soglia ritenuta di tossicità del farmaco dagli attuali 4 grammi al giorno a 3,25, negli adulti. Con tale soglia si intende stabilire la possibilità che il farmaco possa determinare fenomeni tossici in alcuni soggetti particolarmente predisposti.
L’eventuale danno d’organo eventualmente arrecato dal farmaco è a carico del fegato, parliamo di soggetti che hanno già un, sia pur minimo danneggiamento epatico. Ciò non toglie che in caso di ingestione eccessiva di paracetamolo, solitamente da causa accidentale, si siano verificati gravi casi di insufficienza epatica acuta che in alcune circostanze possono condurre il paziente a morte, come dimostrano i dati USA che denunciano come in America, nel periodo compreso tra il 1990 e il 2001, l’overdose da Paracetamolo ha causato 458 morti e 26.000 ospedalizzazioni.Il danno epatico da Paracetamolo è anche favorito dall’assunzione di alcol.