Soffrite di tachicardia? Il cuore batte all’impazzata? Forse, è il caso di non sottovalutare questo disturbo che, oltre a essere particolarmente fastidioso, può provocare ansia e preoccupazioni.
Paura, cattiva digestione, affanno, problemi al cuore: le cause della tachicardia possono essere molteplici e la cosa più importante da fare è recarsi dal proprio medico di fiducia, che saprà indicare la strada da intraprendere per capire qual è l’origine delle palpitazioni.
Abbiamo chiesto al dr. Luigi Gianturco, medico chirurgo specializzato in cardiologia, di chiarirci alcuni aspetti del disturbo, capendo insieme cosa è meglio fare in presenza di aritmie.
In caso di palpitazioni che compaiono senza un particolare sforzo, quali possono essere le cause più comuni?
Le palpitazioni, definibili anche extrasistoli, sono battiti che intervengo in maniera singola e/o ripetitiva con una cadenza non ritmica. Quando compaiono durante sforzo possono essere spia di cardiopatie anche importanti (es. cardiopatia ischemica), mentre se le si avvertono a riposo lo spettro delle possibili cause molte volte non è da ricondurre a cardiopatie, ma a cause secondarie (es. troppi stress esogeni che aumentano il carico “adrenalinico”, oppure elementi anche endogeni che innescano le ectopie di cui in epigrafe, e mi riferisco ad esempio a stimoli “irritativi”, come quelli del reflusso gastroesofageo, oppure a disfunzione ormonali, come nei disturbi tiroidei e/o del surrene).
In menopausa, molte pazienti sostengono di avvertire palpitazioni fastidiose: a cosa sono dovute?
La motivazione più classica è legata a fenomeni indotti dalla disregolazione ormonale che, nella menopausa, si verifica e che va ad alterare gli equilibri neuro-endocrini e/o elettrolitici (es. potassiemia).
Palpitazioni dopo aver mangiato: c’è da preoccuparsi?
Nessuna particolare preoccupazione, in quanto in termini probabilistici la causa del fenomeno palpitatorio è da ascriversi a disturbi digestivi che “innescano” una cascata irritativo-ectopica e cioè vanno a generare l’extrasistole.
Ovvio che se ciò accade in noti cardiopatici, va sempre escluso mediante l’ausilio della visita cardiologica e/o della diagnostica strumentale, che si sia di fronte a un fenomeno di “cardiopalmo” scatenato dalla patologia cardiaca più che dall’apparato digerente non perfettamente funzionante.
Tachicardia notturna: è spia di un disturbo cardiaco?
Va di sicuro, e senza ansie particolari ovviamente, escluso che lo sia. Il più delle volte sono fenomeni correlati a disturbi del sonno e della sfera emozionale (es. sindromi ansiose varie), ma a volte possono essere dipendenti da patologie cardiache e non.
Un esame Holter ECG delle 24h può facilitarne il conteggio e il giusto inquadramento numerico, dopodiché determinate caratteristiche d’insorgenza possono dare indicazione di altre “sfumature”, tali da indirizzare la diagnosi (ad es. nel feocromocitoma, patologia delle ghiandole surrenali, le palpitazioni notturne avvengono spesso in maniera parossistica e si associano per lo più a sudorazioni profuse).
A RISPONDERE:
Dr. Luigi Gianturco, medico chirurgo specializzato in cardiologia, medico degli arbitri della serie A di calcio (FIGC).
Palpitazioni: le possibili cause e cosa fare
