La palatoschisi è una malattia rara che provoca sintomi evidenti e le cui cause possono essere diverse. Come si giunge alla sua diagnosi? Cos’è, esattamente? Si tratta di una malformazione a carico del palato e presente sin dalla nascita del bambino, per cui è evidenziabile sin da subito. Ma qual è la sintomatologia esatta? Quali le sue cause e il trattamento da seguire per poter giungere alla guarigione? Scopriamo di più in merito.
Cos’è
La palatoschisi è una patologia presente sin dalla nascita del bambino – come anticipato prima – a carico del palato: questa malformazione è, infatti, caratterizzata dalla fusione o dalla mancata chiusura dei tessuti che formano, per l’appunto, il palato, le labbra e le zone circostanti. Nello specifico, questa patologia provoca un contatto tra la zona del naso e quella della bocca e lo fa con un taglio – una fenditura, per l’esattezza – che può anche attraversare il labbro superiore.
I sintomi
I sintomi della palatoschisi sono abbastanza evidenti, oltre che caratteristici. Questa malformazione può essere sia unilaterale che bilaterale e provoca disturbi a livello respiratorio di vario genere: possono, infatti, fare la loro comparsa riniti, otiti e bronchiti, oltre che problemi nel linguaggio, difficoltà nell’alimentazione – come la fuoriuscita del latte dal naso nel neonato e il rischio di aspirazione del cibo nelle vie aeree – e problemi a livello estetico. Se non trattata opportunamente, la palatoschisi provoca serie conseguenze al soggetto.
Le cause
La palatoschisi colpisce circa un neonato su mille e sembra che le sue cause siano di natura genetica: non si sa molto in merito, se non che colpisce più le bambine che i bambini. Si pensa che, oltre a una questione di ereditarietà e di trasmissione della malformazione dai genitori ai figli, possano essere coinvolti anche fattori ambientali, come accade per il labbro leporino: ad esempio, l’esposizione a determinate sostanze durante la gravidanza, come droghe, alcol e tabacco.
La diagnosi
La diagnosi avviene, generalmente, sin dal momento della nascita, data l’evidenza della patologia; mentre, in altri casi più lievi, è possibile che venga effettuata più avanti. Sarà il medico a stabilire la cura più adatta al caso specifico. Oltre a ciò, è possibile effettuare una diagnosi prenatale, in modo tale che i genitori abbiano il tempo di organizzare le cure di cui necessiterà il bambino una volta nato: questo disturbo insorge, infatti, solitamente, tra la settima e la dodicesima settimana di gravidanza ed è evidenziabile – tramite ecografia – già a partire dal secondo trimestre.
La terapia
Quali sono i rimedi per la palatoschisi? La terapia si effettua con un intervento chirurgico, già dalle prime settimane di vita del paziente; in alternativa, è possibile impiegare anche delle protesi che possano sostituire il palato duro ed effettuare delle cure dentali e logopediche per la voce. Si tratta, ad ogni modo, di interventi di routine – sebbene vengano svolti, generalmente, in cinque fasi – che permettono una vita normale al soggetto.
La prognosi
Infine, è bene specificare che la prognosi dipende dalla tempestività – oltre che dalla qualità – del trattamento contro la palatoschisi: a tal proposito, è da ricordare anche l’importanza della regolarità del monitoraggio della patologia nel corso di tutto il periodo di sviluppo del bambino.