Otite del nuotatore: come si riconosce, sintomi e soprattutto come si interviene

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Cos’è l’otite del nuotatore e come riconoscerla (tantasalute.it)

L’otite del nuotatore è una condizione fastidiosa e dolorosa che può essere anche piuttosto comune, soprattutto in alcuni periodi dell’anno.

Con il termine ‘otite del nuotatore’, si intende l’infiammazione che coinvolge la parte più esposta del canale uditivo. Il problema può presentare in seguito a un’infezione, a batteri di vario tipo oppure ad un tipo di esposizione micotica.

Oltre ai fattori di esposizioni legati a patologie vere e proprie come il diabete, ci sono cause ben più comuni che portano questa condizione, tanto negli adulti quanto nei bambini. Dal freddo all’umidità: sono vari i problemi che si possono manifestare sia in inverno, quando ad esempio si frequenta la SPA o la piscina, che d’estate al mare, soprattutto in zone ventilate.

Otite esterna: come intervenire e come evitare che si presenti

Il sintomo più chiaro dell’otite esterna è il dolore: intenso e forte. Poi possono subentrare, non necessariamente, edema, otalgia, rossore e irritazione. La terapia deve essere specifica quindi in base a cosa ha causato la problematica, per questo bisogna farsi controllare da un otorino, che potrà stabilire cosa ha determinato la comparsa dell’otite e come procedere. Trattandosi di un’infiammazione acuta è importante capire che non va sottovalutata perché il rischio in alcuni casi è che diventi di tipo cronico, quindi molto più difficile dopo da sconfiggere.

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Quali sono i sintomi dell’otite del nuotatore e come prevenire (tantasalute.it)

Viene chiamata del nuotatore perché tipicamente chi frequenta le piscine o comunque è a diretto contatto con l’acqua tende a svilupparla spesso. L’acqua infatti non fuoriesce del tutto e si deposita nel canale uditivo, la zona così è esposta agli attacchi batterici perché il ristagno d’acqua, anche se minimo, ne facilita la diffusione.

Non è una malattia grave o pericolosa, se trattata correttamente sparisce in fretta e offre pieno recupero. Per evitare che ciò avvenga, soprattutto nei bambini, è utile evitare immersioni totali del capo che coinvolgano le orecchie. Tutti i soggetti che hanno qualche tipo di problema all’orecchio come secchezza del canale, infiammazioni continue o altri problemi simili, non dovrebbero assolutamente far entrare l’acqua nelle orecchio o comunque procedere manualmente alla rimozione.

Poiché questo passaggio non è proprio facile e si rischia di fatto di restare con l’acqua sempre nell’orecchio, la cosa migliore da fare è mettere dei tappi appositi che si trovano per pochi euro in commercio. Questi proteggono dall’acqua di mare, della piscina e anche dal sole e dal vento. In questo modo, semplice da attuare, l’orecchio è sempre protetto e non si rischiano danni che possono degenerare in qualche modo.