Articolo aggiornato il 10 Novembre 2007
Sta emergendo, in questi tempi, in ambienti medici, un tema “caldo”: quello della cosiddetta “medicina difensiva”. Si tratta cioè del fatto che è in drammatico calo il numero di chi sceglie di svolgere la propria professione in campi più a rischio di controversie legali come chirurgia, ortopedia, urologia. Cosa ne pensate? E’ vero che i medici sono sempre più sotto esame per gli errori commessi nell’esercizio della loro professione e che presumibilmente (e statisticamente) nella maggior parte dei casi sono inevitabili?
Il problema è connesso al fatto che, secondo Mario Falconi, presidente della Federazione Medici di medicina generale di Roma, “Il medico va sempre più spesso sul banco degli imputati per errori non commessi o conseguenze non evitabili”. C’è poi anche chi accusa larvatamente i media di aver dato troppo spazio ai casi cosiddetti di “malasanità” e di cercare a tutti i costi “la notizia” puntando i riflettori su errori che statisticamente non sono evitabili. In questo modo si crea stress nella categoria dei medici, e si influenzano le scelte dei laureandi. Ma è davvero solo colpa della stampa? In ogni caso, qualsiasi morte, anche se costituisse solo una piccola percentuale sul totale, non può essere ignorata, come sostengono molte associazioni di malati.