Si parla spesso di orticaria, ma molti non sanno bene cosa significhi e arrivano a identificare ogni sfogo sulla pelle con questo termine. Scopriamo di cosa si tratta.
“Mi fai venire l’orticaria”, questa è una frase che con ogni probabilità ognuno di noi potrebbe avere pronunciato almeno una volta in riferimento a quelle situazioni in cui una persona ha atteggiamenti insistenti e difficili da sopportare.
In realtà, si tratta di un termine che si riferisce a un problema medico, non così raro e che non deve necessariamente preoccupare, ma è bene conoscere in cosa consista per identificarlo e trovare quindi insieme al medico i rimedi migliori.
Guarire non è fortunatamente così difficile, ma che le cause che possono provocarla possono essere differenti, proprio per questo diventa necessario identificarle per non sbagliare.
Orticaria: cos’è e come riconoscerla
Il termine orticaria sta a indicare un’eruzione cutanea di colore rosso, che può portare all’insorgenza di prurito e, in alcuni casi, anche di gonfiore. I segni sulla pelle, infatti, possono essere anche in rilievo e diventare via via più grossi se non si riesce a smettere di grattarsi e in si interviene con una cura adeguata.

Nella maggioranza dei casi si verifica in seguito a reazioni allergiche a farmaci o ad alimenti ed è una situazione che diventa più frequente soprattutto in chi ha già problemi di allergie. In genere si distinguono due diversi tipi di situazioni:
- orticaria cronica, dura a lungo, a volte anche uno o due anni e può essere resistente anche alle cure;
- orticaria acuta, può essere fastidiosa, ma solitamente si esaurisce del tutto nell’arco di un mese-un mese e mezzo.
Solo raramente possono verificarsi condizioni più gravi, come quelle in cui la lingua inizia a essere non solo rossa ma anche a gonfiarsi, rendendo difficile parlare e respirare, fino ad arrivare a perdere conoscenza. Se questo dovesse verificarsi, è necessario chiamare un ambulanza in tempi rapidi.
L’orticaria si verifica in seguito al rilascio di istamina, reazione che è conseguente all’assunzione o al contatto con alcune sostanze specifiche. Questo porta a una dilatazione dei vasi sanguigni, quindi all’arrossamento e al gonfiore della pelle, che può generare prurito.
Tra gli alimenti che in genere possono provocarla ci sono frutta a guscio, uova, cioccolata, latte, molluschi e pesce in genere. Sono diverse le persone che la riscontrano anche in seguito all’assunzione di farmaci, ma quelli più a rischio sono gli antinfiammatori e gli antibiotici. Non sono pochi i casi di persone che si dimostrano allergiche a sostanze quali lattice, polline, punture d’insetto e forfora negli animali.

A volte l’orticaria può essere poi la conseguenza di un forte periodo di stress, diventando un segno di come il corpo fatichi a sopportare pesi e preoccupazioni.
Non si devono sottovalutare le situazioni in cui l’orticaria diventa cronica perché può essere da addebitare a una reazione autoimmune dell’organismo, che porta il sistema immunitario ad attaccare per errore l’organismo stesso. Il problema può verificarsi, ad esempio, in chi soffre di lupus o artrite reumatoide.
La diagnosi viene ovviamente fatta dal medico, osservando la situazione dell’epidermide e prendendo in esame l’anamnesi del paziente. Nei casi più gravi può essere necessario rivolgersi a uno specialista (il dermatologo), che deciderà quali test sia meglio eseguire. Gli antistaminici possono bastare a debellare i sintomi, se la situazione dovesse persistere si opterà per un farmaco a base di cortisone.