L’OMS conferma l’efficacia di tutti i vaccini contro le varianti del Covid-19

C'è cauto ottimismo: nel giro di un mese in Europa i nuovi casi sono calati del 60%, ma ancora non basta per riaprire tutto. I vaccini sono stati somministrati solo al 23% della popolazione

Vaccino Johnson & Johnson
Foto Getty Images | Michael Ciaglo

Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa, ha confermato che tutti i vaccini al momento approvati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono efficaci contro tutte le varianti di Covid-19 finora individuate. Lo ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa relativa al monitoraggio settimanale, rassicurando circa la capacità dei vaccini di proteggere anche dalla cosiddetta variante indiana, la B.1.617, ad oggi rilevata in 26 paesi europei su 53.

Kluge ha colto l’occasione anche per sottolineare che il Vecchio Continente non può dirsi ancora uscito dalla pandemia, seppure i dati mostrino un miglioramento. Infatti, settimana scorsa l’incidenza dei nuovi casi superava ancora la soglia dei 150 ogni 100.000 abitanti in 8 paesi europei, dimostrando come in alcune aree ci siano ancora sacche di trasmissione in crescita, assolutamente da tenere sotto controllo per evitare che si  trasformino i nuovi pericolosi focolai. “Abbiamo imparato la lezione nel modo più duro e difficile – ha spiegato –  Ora stiamo andando nella giusta direzione, ma non dobbiamo smettere di osservare con attenzione un virus che ha causato la morte di quasi 1,2 milioni di persone, l’equivalente della popolazione di Bruxelles“.

In generale però il direttore dell’ufficio regionale ha espresso un moderato ottimismo: sia contagi che decessi a livello europeo stanno diminuendo. Se a metà aprile erano circa 1.7 milioni a settimana i nuovi casi, i dati della settimana scorsa ne contano circa 685 mila, il che corrisponde a un calo del 60% nel giro di un mese.

Kluge: prima di riaprire, contro virus e varanti servono vaccini a tutti

Alla luce dei dati in calo, Kluge ha però voluto frenare l’entusiasmo di chi vorrebbe riaprire tutto, invitando alla prudenza per non ripetere gli errori dell’anno scorso, che hanno portato a una violenta seconda ondata.

Infatti, in Europa solo il 23% della popolazione ha già ricevuto la prima dose di vaccino, mentre l’11% ha completato la vaccinazione: ciò significa che è ancora troppo alta la percentuale di persone esposte al virus. La fascia più debole della popolazione, ovvero gli over 80, al momento è però immunizzata in buona parte, ovvero il 75%, con un conseguente importante calo di contagi e decessi tra gli anziani: l’incidenza settimanale tra le persone over 80 è scesa da 27,4 casi ogni 10.000 a metà dicembre 2020 a 6,2 nella prima settimana di maggio 2021. Nella stessa fascia di età nello stesso periodo la mortalità settimanale è scesa da 4,6 per 10.000 a 0,9 ha spiegato sempre il direttore OMS.

Nonostante i dati, il funzionario OMS ha rimarcato la necessità di continuare a indossare la mascherina e mantenere il distanziamento, soprattutto in vista dell’estate: il vaccino non basta ancora.