La rosolia è una malattia infettiva di origine esantematica che viene causata da un virus simile al morbillo.
Quante volte vi è capitato di sentire parlare di rosolio? Si tratta di una malattia molto fastidiosa nei bambini, ma gestibile, e parecchio pericolosa negli adulti invece è pericolosa, soprattutto quando viene contratta durante la gravidanza.
Se contratta dalla futura mamma, infatti, la rosolia può indurre alla morte del feto, anomalie e anche aborto. Da qui, quindi, si capisce chiaramente perché la malattia suscita grande spavento e paura in tutte le donne.
Rosolia in Italia: l’annuncio ufficiale dell’OMS
La rosolia, o rubella virus, si trasmette mediante le goccioline respiratorie, starnuti e tosse. Quindi, basta anche un contatto relativamente vicino per potersi contagiare. Solitamente si manifesta entro 7 giorni con macchie pruriginose e può durare diverse settimane. La massima contagiosità è nella prima settimana. Se la donna incinta contrae l’infezione, infetta la placenta, condizionando fortemente la salute del feto.

Il periodo di incubazioni si estende fino a tre settimane ma in media è di 18 giorni. Tra i sintomi ci sono febbre, malessere, congiuntivite, esantema, ingrossamento linfonodi. La malattia esordisce in 24 ore e si diffonde sul corpo, è fondamentale rivolgersi al medico per avere la diagnosi certa poiché viene confusa con altre malattie. Tra le conseguenze ci sono problemi e malattie articolari fino al 70% dei adulti colpiti, encefaliti, trombocitopenia, decesso.
Una buona notizia per l’Italia, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha infatti annunciato che il Paese ha eliminato la rosolia, la malattia infatti non è più endemica. Si tratta del terzo paese in Europa ad aver debellato la malattia grazie alle vaccinazioni, dopo il vaiolo e la poliomielite.
L’eliminazione del virus in un intero paese è un successo, si ottiene quando per 12 mesi viene tenuta sotto controllo ma la documentazione deve essere relativa a 36 mesi per poter dichiarare una trasmissione cessata. La rosolia è stata eliminata da 47 paesi all’interno dell’Europa, è un traguardo molto importante. Ovviamente è possibile che venga contratta se si viaggia all’estero o se una persona esterna entra nel Paese, ma si tratta di un’eventualità molto più rara. Questo è importante soprattutto per le donne che temevano di sviluppare il virus in gravidanza.
La malattia resta altamente contagiosa ed è per questo che è consigliabile il vaccino per evitare spiacevoli conseguenze. Questo Rubivirus colpisce tendenzialmente i bambini ma, se colpisce un adulto, può avere ripercussioni molto gravi. Risulta quindi fondamentale per tutti, ad ogni età, vaccinarsi contro la malattia per mantenere la situazione sotto controllo.