Vi è mai capitato che la vista si offuschi, impedendovi di vedere correttamente.
Abbiamo chiesto al dr. Igor Occhipinti, specialista in oculistica, di parlarci del disturbo, per capire quali sono le cause più comuni.
Quali sono i sintomi di una visione offuscata?
Una buona vista richiede degli occhi sani e senza difetti visivi, come miopia, ipermetropia, astigmatismo o presbiopia.
Se tutte le strutture oculari sono sane, in presenza di questi comuni difetti visivi, basta un occhiale per raggiungere una visione ottimale.
Se invece una o più porzioni dell’occhio sono colpite da alterazioni o malattie (tra le più comuni cataratta, maculopatia, glaucoma), anche mettendo l’occhiale non si avrà una visione soddisfacente e il medico oculista proporrà una appropriata terapia medica o chirurgica per migliorare la condizione.
In alcuni casi, si possono avere degli offuscamenti transitori della vista in persone che hanno occhi sani e una visione altrimenti ottimale.
La vista si annebbia in uno o in tutt’e due gli occhi per poi tornare alla normalità in un tempo variabile, da alcuni minuti fino a un ora o più.
La visione può diventare improvvisamente annebbiata, possono comparire luci colorate e cangianti o può diventare tutto scuro e completamente buio.
Quali sono le cause più comuni?
L’oculista saprà individuare la causa del disturbo, indagando sulle caratteristiche dell’episodio di annebbiamento (il cui termine tecnico è “amaurosi”), sulla sua durata, su eventuali altri sintomi associati e su dati specifici del paziente, in particolare età e stato di salute generale.
Ad esempio, nei soggetti giovani e sani, una causa frequente di questi disturbi visivi transitori è l’emicrania e di solito i problemi alla vista precedono il mal di testa. A volte, invece, si hanno solo i disturbi visivi, che possono durare da alcuni minuti fino a un’ora, senza episodio doloroso di cefalea.
Nelle persone adulte, questi annebbiamenti transitori possono durare pochi minuti o ripetersi più volte e, talvolta, possono essere dovuti a emboli, ovvero a piccolissimi frammenti che, staccandosi da una placca aterosclerotica sulle pareti di grosse arterie o del cuore, entrano in circolo nel sangue andando a tappare transitoriamente le piccole arterie all’interno dell’occhio, alterando la funzione retinica e determinando l’annebbiamento fino a quando non si sbloccano.
Ovviamente, qui l’annebbiamento visivo è il sintomo di un problema generale potenzialmente pericoloso.
Ancora, nelle persone in età avanzata gli annebbiamenti transitori possono essere la spia di una malattia infiammatoria delle arterie denominata arterite a cellule giganti o di Horton, che va riconosciuta e trattata con celerità, perché può portare rapidamente a danni visivi irreversibili e permanenti.
Altre cause possono essere l’ipertensione endocranica idiopatica, la sindrome ischemica oculare e l’insufficienza vertebrobasilare.
Cosa fare in questi casi?
A seconda delle cause che li determinano, questi annebbiamenti visivi transitori possono essere innocui o essere spia di problemi più seri e invalidanti; non vanno, dunque, mai sottovalutati, ma richiedono un corretto inquadramento clinico da parte del medico oculista, che eventualmente effettuerà ulteriori approfondimenti con esami di laboratorio o strumentali.
A RISPONDERE ALLE DOMANDE
Dr. Igor Occhipinti
Specialista in oculistica