Articolo aggiornato il 26 Ottobre 2015
L’obesità è una vera e propria epidemia dei tempi moderni, basti pensare che negli ultimi 30 anni le persone obese e quelle sovrappeso, sono addirittura raddoppiate. E secondo l’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, in moltissimi Paesi europei, entro il 2030, più della metà degli adulti avranno problemi di sovrappeso e in molti soffriranno di obesità. Purtroppo quest’ultima patologia, che consiste in un eccesso di massa adiposa calcolabile tramite l’Indice di Massa Corporea (IMC), comporta gravi rischi per la salute. Tra questi si annoverano malattie cardiovascolari, metaboliche, respiratorie, osteoartrite e diabete di Tipo 2. Ma quali sono i fattori predisponenti e come si può prevenire l’obesità?
Cause
Una delle cause principali dell’obesità è la scorretta alimentazione dovuta ad abitudini malsane, spesso associate a uno stile di vita sedentario. L’ingerimento di una quantità eccessiva di cibo e, soprattutto, il consumo di alimenti ad alto contenuto di zuccheri e grassi, comporta maggiori rischi d’incorrere nella patologia. Negli ultimi anni, specialmente nei Paesi occidentali, la capillare diffusione del cosiddetto cibo spazzatura ha senz’altro influito negativamente in tal senso, anche se non vanno sottovalutati fattori di tutt’altro genere. Per esempio, predisposizione genetica, cause endocrine e metaboliche.
Conseguenze
Come premesso, i rischi correlati all’obesità sono davvero moltissimi: diabete, malattie respiratorie, osteoartrite e, non in ultimo, patologie cardiovascolari. Nei soggetti obesi c’è maggiore probabilità, infatti, di riscontrare alti livelli di trigliceridi e colesterolo cattivo nel sangue, specialmente in chi tende ad accumulare grasso nella zona addominale. Questo profilo metabolico aumenterebbe il rischio di contrarre malattie di tipo coronarico. In effetti che l’obesità sia correlata all’ipertensione è cosa risaputa e il rischio aumenta, come dimostrato da diversi studi, proporzionalmente all’aumento del peso.
Rimedi
Curare l’obesità è possibile ma la migliore strategia rimane la prevenzione. Perché è proprio nell’infanzia che acquisiamo le principali abitudini alimentari, corrette o scorrette che siano. A seconda della gravità della patologia sarà necessario intervenire con terapie specifiche: sicuramente ripristinare una corretta alimentazione, escludendo cibi eccessivamente grassi o zuccherati, è il primo passo per rimettersi in salute. Per non parlare dell’importanza dell’attività fisica, da calibrare in base alle esigenze e alle capacità del paziente. In caso di eccessivo contenuto di lipidi nel sangue vengono in soccorso alcuni integratori specifici, in grado di ripristinare l’equilibrio metabolico a tutto vantaggio della salute generale.
Contenuto di informazione pubblicitaria