Articolo aggiornato il 16 Aprile 2009
Potrebbe essere una nuova emergenza sanitaria quella cui punta il dito lo scienziato John Evans della Harvard School of Public Health e che avrebbe evidenziato che l’alta incidenza dell’obesità, con tutte le malattie da essa derivata, diabete, infarto, per citarne solo due, è riconducibile all’ambiente lavorativo e alle abitudini che ne derivano.
In risalto sono messi il pc e la scrivania di lavoro con tutte le brutte abitudini e le norme antigeniche di vita ad essi correlate. Ne consegue che l’obesità è più frequente in quei lavoratori che svolgono vita sedentaria che associata a stress aggravano di molto la propria salute.
Che l’obesità sia un rischio non stupisce nessuno, potrà stupire di più sapere che secondo tali scienziati nel 2015 si conteranno due miliardi di persone in sovrappeso e più di 700 milioni di obesi. Dalle analisi epidemiologiche condotte dai ricercatori sarebbe emerso che il 19% dei cittadini olandesi e il 31% di quelli irlandesi non fanno nessuna attività motoria durante le ore di lavoro, mentre il 55% dei greci e dei croati e il 61% dei francesi non fanno esercizio fisico mai.
Ma visto che ahinoi in ufficio si dovrà pur sempre lavorare, esistono rimedi per scongiurare tali gravi problemi alla salute? Qualcosa si può fare, ad esempio, chi svolge un lavoro d’ufficio ed è costretto a star seduto alla scrivania per molte ore farebbe benea concedersi una pausa ogni paio d’ore sgranchendosi le gambe, magari andando a salutare il collega più lontano o prendendo un caffé alla macchinetta del piano inferiore.
Piccoli accorgimenti che potrebbero non bastare, soprattutto se alla sedentarietà si aggiunge una dieta ipercalorica. “Le aziende dovrebbero essere sensibilizzate a promuovere incentivi legati all’attività fisica o ad organizzare delle pause dal lavoro che spingano ad alzarsi dalla scrivania”, ha concluso Evans.