Obesità infantile: cause, conseguenze e come prevenirla

L’obesità infantile rappresenta una vera e propria piaga sociale. Scopriamo le cause fisiologiche e ambientali che ci sono alla base di questa patologia.

Bambino in sovrappeso mentre viene visitato dal pediatra
Foto Shutterstock | Marlon Lopez MMG1 Design

L’obesità è considerata a tutti gli effetti una pandemia non infettiva che ha colpito la nostra nazione così come tutto il mondo. Il fenomeno non è più circoscritto solo ed esclusivamente alla popolazione adulta, ma in strada si vedono sempre più bambini con un peso in eccesso e ciò li predisporrà da adulti ad avere una serie di problemi che tutti insieme potrebbero portare alla sindrome metabolica.

Come posso capire se mio figlio è obeso: la risposta dell’esperto

Un calcolo che effettuo sempre sui miei pazienti adulti è il Bmi, sigla che indica il Body Mass Index. È una misura che mette in rapporto i kg della persona diviso la sua altezza (in metri) elevato alla seconda.

Il numero che otteniamo ci indica se il soggetto è sottopeso, sovrappeso, normopeso, sovrappeso o obeso nonostante non tenga conto della sua composizione corporea.

Per i più piccini la questione è differente e vengono utilizzate le curve di crescita di Cacciari. Sono dei grafici (uno per i maschi e uno per le femmine) dove vengono rappresentate delle curve che ci indicano l’andamento della crescita del soggetto dai 2 ai 20 anni.

Nei grafici vengono riportati età, altezza e peso sui diversi assi. Sono degli ottimi strumenti utilizzati nel campo della pediatria e sono di facile utilizzo.

Le curve rappresentano trend di crescita e vengono definite percentili e ci consentiranno di capire quanto il nostro bambino/a potrebbe crescere nel tempo in base al percentile di appartenenza.

Per cui se mio figlio cresce in base al proprio percentile da genitore non devo preoccuparmi, se invece nell’arco di poco tempo mio figlio passa dal quinto al 50esimo percentile, significa che sta crescendo troppo velocemente per via di un aumento di peso o di altri fattori.

Per cui quello che dobbiamo prendere in considerazione per i nostri figli non è tanto la singola pesata, ma il suo trend di crescita in un arco di tempo più lungo e se esso rimane nello stesso percentile, a prescindere da quale esso sia, o fluttua di poco, abbiamo poco di cui preoccuparci.

Bambini in sovrappeso: i campanelli d’allarme

Una domanda che faccio sempre da biologo nutrizionista durante il primo colloquio conoscitivo con il paziente è: da bambino eri sovrappeso/obeso?

Questo non per mettere in difficoltà chi ho di fronte, ma per il semplice fatto che bisogna indagare il passato della persona oltre a conoscere il suo stile di vita attuale.

Chi ha passato un’infanzia con un peso eccessivo è più probabile che anche da adulto mantenga questo stato patologico e la risposta risiede nel funzionamento dell’adipocita bianco, cellula del tessuto adiposo.

Queste sono cellule altamente specializzate nell’accumulo di grasso sotto forma di molecole chiamate trigliceridi. Infatti, se andiamo ad analizzare nello specifico la cellula, troveremo gocce ricche di grasso e gli altri organelli confinati vicino alla membrana proprio perché è altamente specializzata nell’accumulo del primo in maniera tale da rilasciarlo per produrre energia.

C’è un però… l’adipocita non può immagazzinare grasso all’infinito e una volta raggiunto una certa dimensione avviene l’iperplasia, ovvero, si ha la formazione di nuovi adipociti ed il loro numero non potrà essere ridotto.

Essere dei bambini sovrappeso/obesi ci predispone ad esserlo anche da adulti perché il nostro corpo ha un maggior numero di adipociti in grado di immagazzinare grasso.

Per cui un adulto che era obeso ed è dimagrito perché ha cambiato il suo stile di vita e che era obeso anche da bambino, sarà costretto a seguire un regime dietetico per tutta la vita per fare in modo di non ingrassare di nuovo e di non andare incontro al temutissimo effetto yo-yo.

Obesità infantile: è di natura psicologica?

Non sono uno psicologo/psichiatra, ma un esperto di nutrizione. Dalla mia esperienza ho notato che spesso il  cibo rappresenta per tutti un rifugio dai problemi quotidiani, anche per i nostri amati figli.

Le conseguenze psicologiche potrebbero essere così drastiche da aumentare la probabilità di sviluppare in futuro un disturbo del comportamento alimentare.

Obesità infantile: cause e rimedi

Se il peso è in eccesso è perché si ha uno sbilanciato conteggio calorico: ciò vale anche per i più piccini.

Le entrate superano di gran lunga la spesa energetica del bambino e questo col passare del tempo accumulerà grasso che lo predisporrà con più probabilità ad andare incontro a diabete, glicemia alta, ipertensione, sindrome metabolica e ad altre patologie associate ad un eccesso di peso e alla sedentarietà.

Per cui la causa principale di obesità infantile è il contesto ambientale che lo circonda. Spesso i bambini in sovrappeso consumano del cibo spazzatura che non rientra nella dieta mediterranea, oppure non fanno attività fisica di rilievo o giochi dinamici.

Sicuramente un problema che caratterizza sia bambini e adulti e che li predispone all’obesità è il fatto di mangiare contemporaneamente tanti grassi e tanti carboidrati perché ciò aumenta la probabilità di andare incontro ad un peso corporeo maggiore e ad un aumento delle circonferenze.

Per cui: cosa possiamo fare per far in modo che i nostri figli siano in salute e non vadano incontro ad un peso eccessivo? Dobbiamo dare da genitori il buon esempio perché loro vedono e fanno quello che facciamo noi e mangiano quello che cuciniamo a casa, educhiamoli al gioco di squadra e al movimento negli spazi aperti… così facendo stiamo mettendo solide basi per un loro futuro in salute e benessere psicofisico.