In noi spesso la sola rievocazione del nome di batteri è sufficiente per si slantentizzare antiche paure rappresentate da epidemie letali associate soprattutto al ricordo in cui in assenza di antibiotici ogni famiglia di batteri venisse in contatto con l’uomo, rappresentava, almeno potenzialmente, un pericolo mortale.
Oggi non è più così e non solo per la presenza degli antibiotici dei quali spesso si abusa anche, quanto per il fatto che abbiamo imparato a conoscere meglio tali agenti patogeni che a volte patogeni non sono, se consideriamo quelli che albergano nell’intestino, ma oggi ci sono ulteriori sviluppi nella ricerca riguardante i batteri, si tende a ripulire il campo dai dubbi e si comincia a parlare di batteri in altro modo come organismi viventi che partecipano al nostro vivere quotidiano influenzando persino il metabolismo col risultato che persino l’obesità potrebbe correlarsi con le popolazioni di batteri presenti in noi.
Ciò è quanto avrebbe rivelato una recente scoperta scientifica cinese pubblicata sulla rivista Nature che avrebbe persino stabilito i due ceppi responsabili dell’aumento ponderale quali i Bacteroides e i Firmicutes, dimostrando anche, sia pure a livello sperimentale, che trasferendo una colonia in un individuo diverso laddove non vi sia presenza di questi ceppi, è possibile persino trasferire l’obesità da un essere ad un altro.
La ricerca cinese in tal senso trova conferma anche da altri ambienti scientifici, come dimostra l’articolo pubblicato sulla rivista Science dal dipartimento di patologia della Emoryuniversity ad Atlanta che dimostra come una cura a base di antibiotici ad ampio spettro riesca a far perdere di peso topi in cui l’obesità è stata indotta artificialmente.«Ricerche come queste ci costringono a guardare i batteri sotto una nuova luce — commenta Ercole Concia, professore di malattie infettive all’università di Verona, che con questi «cari ospiti» combatte da una vita — . I microbi che vivono dentro di noi condizionano le funzioni dell’organismo agendo su recettori implicati nei processi infiammatori, ma anche nella risposta immunitaria. Se ospitiamo germi diversi, possiamo essere diversi: noi siamo anche la “città” in cui vive un chilo e mezzo di batteri. Un panorama tutto da esplorare. Quest’ultima scoperta sull’obesità è solo una traccia». Non dimentichiamo che altri studi hanno messo in evidenza una certa prevalenza di ceppi batterici nel cancro del colon e nella malattia di Crohn. Le funzioni, anche sofisticate, dei microrganismi all’interno del corpo umano sono un bel terreno di caccia per i ricercatori, ma già da qualche anno ci si è resi conti che batteri e miceti comunicano fra di loro in un modo complesso e raffinato, neanche ipotizzato fino a dieci anni fa. È quello che gli esperti chiamano il quorum sensing, ovvero il dialogo attraverso segnali (per lo più chimici, micromolecole) che i germi hanno elaborato in millenni di presenza sulla Terra per svolgere le loro funzioni di popolazione, che come abbiamo visto non sono soltanto la sopravvivenza o la distruzione.
Obesità: il ruolo importante dei batteri
Nuovo ruolo dei batteri persino implicati nell'obesità; è quanto emerge da una ricerca scientifica cinese avvalorata anche da altri studi paralleli di altra nazionalità
