Scopriamo quali sono i nuovi farmaci contro l’obesità

L'obesità è una vera e propria malattia di cui, purtroppo, soffrono in tanti. Avere un BMI superiore a 30 significa rischiare di contrarre una serie di malattie secondarie: ipertensione, diabete di tipo 2, la dislipidemia, problemi articolari, cardiaci, neurologici e alcuni tipi di cancro. Oltre alla chirurgia bariatrica (soluzione di extrema ratio) ci sono nuovi medicinali per curare l'obesità, scopriamoli nell'articolo.

mano che ferma una pancia obesa
Foto Pixabay | Tumisu

L’obesità è una vera e propria malattia di cui, purtroppo, soffrono in tanti. Avere un BMI superiore a 30 significa rischiare di contrarre una serie di malattie secondarie: ipertensione, diabete di tipo 2, la dislipidemia, problemi articolari, cardiaci, neurologici e alcuni tipi di cancro.  Inoltre, ultimamente, si è scoperto un legame tra obesità e declino cognitivo.

Essendo una malattia, l’obesità può essere contrastata con alcuni farmaci. Scendiamo nei dettagli.

Quali sono i rimedi farmacologici che possono risolvere la grave obesità?

Una ricerca riportata sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet all’inizio del 2022, ci rammenta che un calo di peso ponderale di solo il 10-15% possa modificare il decorso del diabete, fino alla completamente remissione.

Ma quali sono i rimedi per risolvere la grave obesità? Raggiungere cali di peso importanti e soprattutto riuscire a mantenerli, non è affatto facile. Solo 2 pazienti su 10 riescono a farcela solo con la dieta e un cambio di stile di vita.

Oltre alla chirurgia bariatrica, non adatta a tutti a causa dei rischi operatori che possono conseguirne, ci sono delle nuove opzioni farmacologiche innovative ed entusiasmanti.

Negli Stati Uniti sono state approvate 5 nuove molecole contro l’obesità e quattro di queste sono già commercializzate in Italia, eccole elencate:

  • Orlistat, aiuta l’organismo ad assorbire meno grassi;
  • Liraglutide e semaglutide che hanno la stessa azione dell’ormone intestinale GLP1, coinvolto nella secrezione insulinica, ma anche nella regolazione dell’appetito;
  • Naltrexone e Buproprione associati, due psicofarmaci che agiscono sul senso di fame

La quinta molecola che deve essere ancora approvata in Italia è la tirzepatide, che ha fatto registrare una perdita di peso fino all’11% dopo 40 settimana in soggetti diabetici.

Scoprire se si è nella prima fase dell’obesità è facile con il calcolo del BMI

Per stabilire se il proprio peso corporeo, da un punto di vista medico,è nella norma oppure no, viene generalmente utilizzato il BMI, che si calcola facilmente con la seguente formula:

Peso corporeo in chilogrammi diviso per la propria altezza al quadrato (BMI = kg/m 2).

Ecco un esempio: una persona pesa 68 chilogrammi ed è alta 168 centimetri = 1.68 metri. BMI = 68 (peso kg): 1,68 (altezza m) 2 = 24,11

Un BMI tra il 18,5 e 24,9 è considerato normale. I punteggi da 25 a 29.9 sono considerati sovrappeso. Un BMI da 30 in poi è considerata obesità.

La connessione tra peso corporeo e rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari può essere meglio compresa se, oltre al BMI, si misura la circonferenza della vita.

Maggiore è la circonferenza della vita e quindi la massa di grasso addominale, maggiore è il rischio di malattie metaboliche e malattie croniche che possono colpire i vasi sanguigni e il cuore.