Arrivano nuove indicazioni contro le varianti: due metri di distanza a tavola e quarantena anche per vaccinati

Distanziamento fisico a 2 metri, utilizzo di test multi-gene, quarantena anche per vaccinati e vaccinazione anche per guariti dal Covid: ecco le nuove indicazione dell'Iss contro le varianti del Covid-19

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Foto Getty Images | Alex Pantling

Arrivano nuove indicazioni per la prevenzione e il contenimento del Covid-19. A preoccupare sono soprattutto le varianti, in particolare quella inglese, ormai responsabile di oltre il 50% dei casi in Italia. L’Iss raccomanda un aumento del distanziamento fisico a 2 metri, l’utilizzo di test multi-gene per l’identificazione delle mutazioni e quarantena anche per i vaccinati, in caso di contatto stretto con un contagiato. È possibile consultare tutte le raccomandazione nel rapporto redatto da Inail, Iss, Aifa e Ministero della Salute.

Due metri di distanza a tavola

La prima raccomandazione riguarda il distanziamento fisico. La distanza minima da adottare rimane di un metro, ma sarebbe opportuno aumentarla fino a due metri. La direttiva è valida soprattutto in quelle situazioni in cui ci si toglie la mascherina, per esempio, quando ci sediamo a tavola per consumare cibo o bevande.

Mascherine e igiene delle mani

Non arrivano modifiche in merito all’uso delle mascherine e all’igiene delle mani. Anzi, “si ritiene necessaria una applicazione estremamente attenta e rigorosa di queste misure“.

Anche i vaccinati in quarantena dopo contatto

Da quando è iniziata la campagna vaccinale, se ne sta discutendo molto. Anche chi è stato vaccinato contro il Covid-19, dopo aver avuto un contatto stretto con un caso positivo, deve osservare le stesse misure di precauzione di un soggetto non vaccinato. Non importa quale vaccino abbia ricevuto, né il numero di dosi, né il tempo trascorso dalla somministrazione. Il soggetto dovrà osservare 10 giorni di quarantena dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo al decimo giorno, oppure 14 giorni dall’ultima esposizione. Anche contatti stretti di un caso di Covid-19 possono essere vaccinati ma “dovrebbero terminare la quarantena di 10-14 giorni prima di potere essere sottoposti a vaccinazione“.

Test diagnostici multi target per le varianti

Le raccomandazione riguardano anche l’utilizzo dei test diagnostici. Infatti, per garantire la diagnosi d’infezione provocata da varianti virali, “i test diagnostici molecolari real-time PCR devono essere multi-target“. I test multi target sono in grado di rilevare più geni del virus, e non solo il gene spike, che potrebbe dare risultati negativi in caso di mutazione.

I guariti dal Covid devono vaccinarsi

Anche coloro che hanno avuto pregressa infezione da Covid e sono guariti dovranno sottoporsi alla vaccinazione. “È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose, purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall’infezione e entro i 6 mesi dalla stessa“. Mentre le persone con condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, anche se guarite dal Covid, “devono essere vaccinate quanto prima e con un ciclo vaccinale di due dosi“.

Anche i vaccinati possono ammalarsi

Il rapporto sottolinea che anche i soggetti vaccinati, seppur con rischio ridotto, possono andare incontro a infezione da Sars-CoV-2, dal momento che nessun vaccino è efficace al 100% e la risposta immunitaria alla vaccinazione può variare da soggetto a soggetto. Inoltre, la durata dell’immunizzazione non è ancora stata definita. Secondo uno studio condotto nel Regno Unito, nei soggetti con pregressa infezione la probabilità di reinfezione sintomatica o asintomatica è ridotta dell’83%.

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Quanto tempo occorre per immunizzarsi

Una persona può infettarsi nei giorni immediatamente successivi alla vaccinazione, “in quanto l’organismo necessita di un tempo minimo per sviluppare una completa risposta immunitaria protettiva“. Nella maggior parte della popolazione vaccinata, la prima dose di vaccino provoca un’iniziale risposta immunitaria che conferisce una protezione solo parziale. La protezione inizia, a seconda del tipo di vaccino, dopo circa 2 settimane dalla prima dose, oppure dopo circa 3 settimane dopo la somministrazione della prima dose, nel caso del vaccino AstraZeneca.