Una nuova arma conto il tumore al seno, anche con rischio recidiva

Il medicinale abemaciclib, in combinazione con la terapia endocrina standard, dopo un intervento chirurgico, aumenta la possibilità di sopravvivenza di tumore al seno, di circa 1/3. Questo accade se il tumore è in fase precoce, ma ad alto rischio di diffusione e recidiva. Vediamo i risultati dello studio.

Donna che si copre il seno
nuova cura per il cancro al seno Foto Unsplash | Rebekah Vos

Il medicinale abemaciclib, in combinazione con la terapia endocrina standard, dopo un intervento chirurgico, aumenta la possibilità di sopravvivenza di tumore al seno, di circa 1/3. Questo accade se il tumore è in fase precoce, ma ad alto rischio di diffusione e recidiva. Vediamo i risultati dello studio.

Nuove speranze per la cura del cancro al seno

fiocco rosa cancro al seno
cancro al seno
Foto Unsplash | Angiola Harry

Nuove concrete speranze per la cura del tumore al seno. Il farmaco abemaciclib, in combinazione con la terapia endocrina standard, dopo la chirurgia, è risultato in grado di aumentare di circa un terzo le probabilità di sopravvivenza, in tumori al seno che rischiano la recidiva.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista specializzata The Lancet Oncology.
Dallo studio clinico è emerso che il rischio di sviluppare una malattia invasiva è risultato ridotto del 33,6% con un tasso di sopravvivenza a quattro anni dell’85,8% nelle donne trattate con abemaciclib.

Mentre la probabilità di sviluppare malattia metastatica è risultata ridotta del 34,1%, con l’88,4% delle pazienti che non presentava malattia a distanza.

I risultati dello studio sul tumore al seno

Nella fase 3 lo studio ha rilevato una riduzione dei decessi nelle pazienti trattate con abemaciclib in concomitanza con terapia ormonale rispetto a quelle trattate con la sola terapia ormonale.

“Il continuo rafforzamento del beneficio di abemaciclib in fase adiuvante a quattro anni sottolinea ulteriormente l’importanza potenziale di questi dati per le donne e gli uomini affetti da carcinoma mammario precoce HR+, HER2-, linfonodo-positivo e ad alto rischio”, ha affermato l’oncologa Valentina Guarneri.

Questi sono risultati straordinari, perché dimostrano che l’abemaciclib può portare risultati sorprendenti anche in tumori al seno con rischio di recidiva.