Gli studiosi hanno confermato che non esiste nessun legame tra uso dell’epidurale durante il parto e rischio di autismo nel nascituro. L’ipotesi di un possibile collegamento era emersa lo scorso ottobre, in seguito alla pubblicazione di uno studio condotto in California. Il metodo d’indagine dello studio era stato ampiamente criticato dalla comunità scientifica internazionale e i risultati sono stati adesso confutati da una ricerca canadese su larga scala, considerata più attendibile e pubblicata sulla rivista Jama Pediatrics.
Canada vs California, due studi a confronto
I ricercatori dell’università di Manitoba in Canada hanno analizzato i dati di un ospedale tra il 2005 e il 2016 per un totale di 123mila parti, durante i quali è stata eseguita l’epidurale durante il parto. Ma questa volta i ricercatori hanno tenuto conto di molti altri fattori che erano stati ignorati nella ricerca precedente, come l’età della partoriente, lo status socioeconomico e le malattie pregresse, come diabete o ipertensione.
Nessun legame tra epidurale e autismo
Lo studio non ha individuato alcuna associazione significativa tra l’epidurale e i disturbi dello spettro autistico, anche nel caso di coppie di fratelli, di cui uno nato con il farmaco e l’altro no. “Questo ci rende molto fiduciosi nell’affidabilità dei nostri risultati“, spiegano gli autori della ricerca. Attualmente, la maggior parte degli studi confermano che l’epidurale rappresenta il metodo più efficace per allievare il dolore del travaglio e “che le complicanze serie sono molto rare“, proseguono gli studiosi.
Autismo, che cos’è e come si manifesta
L’autismo è un disordine neuropsichico infantile, che può provocare gravi problemi nella capacità di comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi all’ambiente. I soggetti con autismo hanno spesso una percezione sensoriale modificata e presentano difficoltà di linguaggio. Si manifesta tendenzialmente nei primi anni di vita, quando i genitori possono accorgersi delle difficoltà del bambino di comunicare e dei suoi comportamenti ripetitivi e meccanici. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale sindrome.