Articolo aggiornato il 8 Giugno 2008
La letteratura medica degli ultimi anni, si e’ occupata di indagare il fenomeno del dolore nel neonato, particolarmente nei casi di pretermine, per stilare una casistica di situazioni in cui il dolore e’ causa di altre patologie o di problemi di salute del bambino appena nato.
E’ in questa ottica che lavorano gli operatori sanitari che si occupano dei neonati, poiche’ il neonato, specialmente quando e’ prematuro, e’ particolarmente sensibile agli stimoli nocicettivi, e al dolore segue una reazione dell’organismo che implica una cascata ormonale e metabolica con conseguenze che possono essere a breve o a lungo termine.
La spiegazione della sensibilita’ al dolore si trova nella neurofisiologia del neonato: i sistemi di inibizione e i loro neurotrasmettitori, a differenza dell’apparato sensoriale, sono deficitari e immaturi, nel bambino appena nato, tanto piu’ se pretermine, per cui il dolore e’ recepito come completo, mentre le facolta’ di mediarlo non sono ancora sviluppate.
E’ per questo che il sistema nervoso del neonato puo’ avere degli effetti a medio e lungo termine causati da stimoli continui di dolore, che scatenano delle reazioni metaboliche sproporzionate rispetto alla causa scatenante, ma che il sistema neurovegetativo del bambino non riesce a interpretare correttamente.
I neonati sono mediamente sottposti a 14 momenti dolorosi, ogni giorno, ma attualmente non esistono modi per aggirare il problema e nemmeno metodologie da applicare per rendere meno dolorosi i momenti; il problema e’ ancora piu’ grave nei bambini che nascono pretermine, poiche’ necessitano di un numero maggiore di trattamenti dolorosi, da una parte e dall’altra hanno maggiore sensibilita’ ai momenti stessi (catetere, flebo, etc..).