Se un bambino gioca con i suoi fratelli e genitori, ride, si arrabbia e poi all’improvviso, il suo comportamento cambia bruscamente, i genitori dovrebbero prestare attenzione.
Può capitare che il bambino, per esempio, non riesca a pronunciare nemmeno una parola, tace, distoglie lo sguardo, sembra stordito, potrebbe trattarsi di mutismo selettivo.
Il mutismo è particolarmente comune durante l’infanzia e può durare da alcuni mesi ad alcuni anni. Una remissione completa del disturbo è presente nella maggior parte dei casi.
Quanto è frequente il mutismo selettivo tra i bambini?
Secondo uno studio del 2001, il numero di casi di mutismo selettivo è di 7 bambini su 1.000. Il fenomeno è circa due volte più comune dell’autismo, con il quale il mutismo viene spesso confuso. Ma le due malattie sono diverse.
Il termine descrive il silenzio persistente, indotto di solito dalla paura o da un trauma, che aumenta nel tempo e alla fine diventa incontrollabile. Non esiste alcun difetto negli organi della parola o dell’udito del bambino.
Se i bambini tacciono completamente in determinate situazioni o nei confronti di alcune persone, questo non ha sempre a che fare con disprezzo, le cattive maniere o la timidezza, ma potrebbe essere un segno di sindrome del mutismo.
La differenza tra il mutismo totale e selettivo nei bambini
Si distingue tra “mutismo totale” – le persone colpite non parlano affatto – e il ben più comune “mutismo selettivo”, quando le persone colpite tacciono solo a determinate persone o in determinate situazioni.
La diagnosi non è facile e il mutismo è spesso non viene riconosciuto, oppure viene frainteso o ignorato come una sindrome da trattare. Se il disturbo della comunicazione viene riconosciuto precocemente, le possibilità di guarigione sono buone.
Il mutismo selettivo non è una vera e propria patologia, ma è un sintomo di ansia sociale. Alcune delle principali cause del mutismo selettivo sono:
- timidezza o inibizione;
- problemi interni alla famiglia;
- disturbi dello sviluppo del linguaggio;
- disturbi d’ansia, in particolare fobia sociale.
La terapia è principalmente logopedia, psicoterapia e terapia familiare e/o psichiatrica. Un ulteriore trattamento farmacologico con antidepressivi può essere indicato negli adolescenti e negli adulti.