In effetti si era visto in passato che le vacche producevano più latte e, probabilmente di migliore qualità, se durante la lattazione si fosse fatta ascoltare a questi animali opere di musica classica in una sorta di musicoterapica. Oggi, per quanto parrebbe di capire, tale trattamento potrebbe funzionare anche negli uomini.
Tuttavia negli uomini tale pratica non sarebbe annessa alla produzione di latte bensi al miglioramento della attività cardiaca visto che le opere di musica classica avrebbero un ruolo nell’abbassare la pressione sanguigna che quando alta, ipertensione arteriosa, in maniera reiterata arreca un danno gravissimo al cuore ed a tutto il sistema cardiovacolare determinando anche l’insorgenza di ictus ed infarti.
Lo studio
A questo risultato sarebbero giunti ricercatori dell’Università di Pavia alla guida del professore Luciano Bernardi che avrebbe pubblicato i risultati dell’inchiesta nella rivista scientifica Circulation. Secondo gli esperimenti condotti su ventiquattro volontari in buona salute e le loro reazioni all’ascolto di cinque brani casuali di musica classica, dalla Nona Sinfonia di Beethoven alle arie della Turandot di Puccini, dalle cantate di Bach alle arie di Verdi da La Traviata e dal Nabucco, si sarebbe assistito al benessere indotto che proprio le note musicali relativamente a quel tipo di musica genererebbero nell’individuo.
Sempre secondo la citata equipe medica sembrerebbe che la nota aria, “ Nessun dorma “ di Giacomo Puccini, contrassegnata da crescendi musicali e fasi decrescenti inciderebbe in positivo direttamente sul sistema cardiovascolare migliorando l’ossigenazione del sangue e diminuendo la pressione arteriosa e, fatto curioso, nell’esperimento italiano si sarebbe persino dimostrato che in certe opere musicali il cuore batterebbe addirittura all’unisono con la musica inducendo un ottimo benessere nell’individuo.