Articolo aggiornato il 1 Novembre 2023
Franco Casalini, il vice di Dan Peterson, è morto all’improvviso a 70 anni, nella sua casa. A stroncarlo, con tutta probabilità, un infarto fulminante.
Dopo dieci anni come assistente di Dan Peterson, lo sostituì riuscendo a vincere, alla guida dell’Olimpia, a Coppa Intercontinentale nell’87, la Coppa dei Campioni nell’88 e il campionato italiano nell’89 con Milano.
Si pensa che l’infarto sia stato dovuto al caldo torrido di questi giorni. Scendiamo nei dettagli e scopriamo come il caldo può fermare il cuore.
Franco Casalini morto d’infarto, come il caldo può fermare il cuore
Nel caso di Franco Casalini, si pensa che sia stato il caldo torrido e soffocante ad aver fatto fermare il suo cuore.
Il caldo con temperatura molto elevata superiori ai 30, 35 gradi Celsius è molto pericoloso, soprattutto per le persone anziane, per i cardiopatici e per gli ipertesi.
Possibili conseguenze delle alte temperature sono stanchezza e vertigini, un improvviso calo della pressione sanguigna e persino un collasso circolatorio, oltre ad aritmie cardiache e crampi muscolari.
L’insufficienza circolatoria e il colpo di calore sono conseguenze letali. In molte persone anziane il sistema cardiovascolare è già sovraccaricato da ipertensione e altri problemi cardiaci. Il caldo potrebbe essere, quindi, un elemento peggiorativo e letale.
Alcuni consigli per evitare che il caldo influisca sul nostro cuore
Il Prof. Dietrich Andresen (Berlino), Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione German Heart, ha dato alcuni consigli per superare questo periodo di caldo torrido e proteggere il nostro cuore.
Dissipazione del calore attraverso la pelle, indossando indumenti leggeri e sostando in ambienti freschi.
Il sangue assorbe il calore in eccesso dal corpo e lo trasporta ai piccoli vasi cutanei, che, come “serpenti di raffreddamento”, dissipano il calore nell’aria.
Un cuore sano può facilmente far fronte ad un caldo inatteso. Un cuore malato, invece, raggiunge più rapidamente i limiti delle sue capacità.
“Gli anziani e soprattutto i pazienti con insufficienza cardiaca dovrebbero evitare il più possibile il caldo estremo, prendersi cura del proprio corpo e prestare particolare attenzione a vestirsi con abiti leggeri“, raccomanda il Prof. Andresen.
Il secondo consiglio è bere molto.
Il corpo emette calore anche attraverso la sudorazione, ma perde liquidi ed elettroliti (sali: sodio, potassio, magnesio).
Per questo motivo bisognerebbe bere da uno a due litri di liquidi al giorno quando fa molto caldo. Negli anziani o nelle persone con malattie cardiache, la sensazione di sete potrebbe essere modificata, per cui non bevono a sufficienza e la perdita di liquidi non viene compensata.
Anziani e pazienti con insufficienza cardiaca devono quindi essere incoraggiati a bere acqua a sufficienza, ma non troppo. Perché troppi liquidi possono portare a un deterioramento della gittata cardiaca nei pazienti con malattie cardiache.
Come si può controllare la quantità di liquidi da assumere? Pesandosi al mattino prima di colazione e dopo essere andati in bagno per la prima volta. In generale, una pesata regolare al mattino è sufficiente per controllare l’equilibrio dei liquidi.
Un’ulteriore pesatura la sera consente di stimare approssimativamente il bilancio dei liquidi nel corso della giornata. Se il tuo peso corporeo è aumentato di più 450/500 grammi, stai bevendo troppo.
I pazienti cardiopatici dovrebbero sempre rimanere in contatto con il proprio cardiologo, soprattutto d’estate.