Articolo aggiornato il 9 Marzo 2009
Questo potrebbe essere l’esempio di come a volte la ricerca scientifica compresi tutti i progressi ad essa correlata, giunga a due posizioni del tutto differenti se attuata da due diversi studi e laboratori di ricerca. Sia chiaro che ciò è perfettamente compatibile con il lavoro delle diverse scuole di pensiero considerato che, generalmente, i diversi risultati finiscono quasi sempre per convergere giungendo ad un’univoca verità.
In questo caso uno studio svedese condotto da ricercatori con a capo Helen Roselund del Karolinska Institute di Stoccoloma, avrebbe evidenziato una stretta relazione nei bambini fra il morbillo, la classica malattia esantematica antica quanto l’uomo e le allergie respiratorie in primis; secondo lo studio svedese denominato Parsifal, il morbillo eserciterebbe un’azione benefica sui bambini, una volta superata la malattia, nel preservarli al meglio dal rischio di future allergie.
Tanto certi sono i ricercatori del Nord Europa di tale tesi al punto da annettere l’aumento delle malattie allergiche nei bambini di ultima generazione correlato all’aumento contestuale delle vaccinazioni contro il morbillo e la sua diminuzione del rischio di ammalarsi.
A questa conclusione, per riprendere quanto si diceva all’inizio, non erano però giunti altri ricercatori europei e americani che non avrebbero annesso nessun legame fra la malattia e l’aumento delle allergie in età pediatrica.
Ma i ricercatori svedesi hanno tenacemente tenuto a proteggere il proprio lavoro scientifico oltretutto effettuato su un numero cospicuo di piccoli pazienti, ben 12.540 bambini il 73% dei quali vaccinati contro il morbillo, il 20% guarito dalla patologia contratto poco tempo prima ed infine il 14% che non s’era mai ammalato di morbillo ed al contempo non si era mai vaccinato.
La ricerca avrebbe dimostrato, secondo gli scienziati che avevano effettuato lo studio scientifico e che hanno pubblicato il lavoro sul numero di questo mese della rivista Pediatrics, che si erano manifestate meno crisi allergiche in quei bambini che si erano ammalati di morbillo, mentre fra coloro che non si erano mai ammalati, compresi i piccoli che erano stati vaccinati, si assisteva ad una casistica di gran lunga più alta di allergie su base soprattutto respiratoria.
Gli studi sono tuttavia ancora in corso.