Un’ostetrica del reparto di ginecologia dell’ospedale di Senigallia si è ammalata di morbillo. A riferire la notizia è un comunicato della Regione Marche, che specifica anche: “La donna non era vaccinata”. Si riapre dunque l’accesa discussione sulla prevenzione nei confronti di malattie altamente contagiose. Intanto si cerca di scoprire l’identità di tutte le persone che sono state in contatto con l’ostetrica durante il periodo d’incubazione della malattia.
Ostetrica malata di morbillo, il caso
L’ostetrica che si è ammalata di morbillo è assente dal lavoro dal 20 agosto, ma soltanto qualche giorno dopo – e più precisamente dal 25 agosto – è scattato l’allarme. La direzione sanitaria dell’ospedale di Senigallia ha segnalato il caso al servizio ISP – Malattie infettive del dipartimento di prevenzione.
In una nota della Regione Marche sono spiegati i dettagli dell’indagine epidemiologica immediatamente avviata dal servizio ISP con la collaborazione della direzione medica dell’ospedale.
“Vista la necessità di ricostruire rapidamente i contatti avuti dall’ostetrica malata nei probabili giorni di incubazione della malattia, è stato costituito un primo gruppo di lavoro con la partecipazione dei medici del Dipartimento di prevenzione, la direzione infermieristica per turni operatori, pronto soccorso, Direzione medica, ospedaliera, divisione ostetricia e pediatria”.
Grazie agli sforzi congiunti, si è giunti all’individuazione delle pazienti assistite dall’ostetrica nei giorni precedenti la comparsa della malattia infettiva. I medici continueranno a monitorare l‘eventuale comparsa di sintomi compatibili con il morbillo ancora per diversi giorni.
Secondo le procedure previste da circolari ministeriali, tutte le persone che hanno avuto contatti con l’ostetrica nelle scorse settimane sono state contattate telefonicamente. Sono inoltre state diramate informazioni sulle precauzioni da adottare e i soggetti a rischio sono stati invitati alla vaccinazione.
Somministrato il vaccino contro il morbillo a 5 persone
A seguito di quanto accaduto, sono stati vaccinati 5 soggetti: due contatti familiari, due genitori di neonati e un operatore sanitario. Nessuno aveva mai provveduto alla vaccinazione in precedenza.
Questo il commento di Fabrizio Volpini, presidente della Commissione Sanità delle Marche: “Siamo di fronte purtroppo ad una situazione preoccupante. Per questo sono sempre più convinto che l’obbligo vaccinale sia la strada giusta. A livello nazionale circa il 30% dei casi di morbillo che si sono riscontrati riguarda personale sanitario non vaccinato“.
Ciò che sta accadendo presso l’ospedale di Senigallia è un nuovo avvertimento: l’epidemia di morbillo in Italia è ancora attiva, ed è necessario ricordare l’importanza della vaccinazione in quanto “strumento indispensabile per non mettere a rischio di gravi conseguenze in particolare le persone più fragili, in questo caso donne in gravidanza e neonati”.
Ricordiamo che nelle ultime settimane i casi di morbillo in Italia si sono moltiplicati a dismisura. Sono oltre 3.500 i contagiati nel nostro paese, e 3 bambini sono morti. Al bambino malato di leucemia e alla ragazzina affetta da cromosopatia si è aggiunta anche la bambina di 16 mesi risultata positiva al morbillo.