Morbillo nei bambini non vaccinati: triplicati i casi in Italia

In Italia, dall’inizio del 2017, i casi di bambini non vaccinati colpiti dal morbillo si sono triplicati.
Il dato risulta preoccupante per gli esperti, perchè se il fenomeno dovesse continuare a crescere con questi ritmi si arriverebbe ad una vera e propria epidemia, con possibili gravi conseguenze. Il Ministero della Salute si è visto obbligato ad agire su scala nazionale attuando un piano a favore delle diverse immunizzazioni. Questo è, infatti, il vero punto focale della questione, considerando che da qualche anno l’Italia ha registrato una sensibile riduzione delle vaccinazioni infantili.

Sintomi, cause e conseguenze del morbillo

Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa causata dal virus del genere Morbillivirus, che si diffonde facilmente per via aerea, attraverso semplici colpi di tosse e starnuti delle persone infette. I sintomi iniziali riguardano la febbre superiore ai 40°, tosse, occhi rosse e naso che cola. Dopo un paio di giorni, possono comparire delle piccole macchie rosse sul viso e in bocca, per poi diffondersi sul resto del corpo. La malattia si sviluppa solitamente in 10-12 giorni dall’esposizione ad una persona infetta e si protrae per ulteriori 7-10 giorni.
Il morbillo può colpire anche gli adulti se questi non hanno contratto il virus nelle prime fasi di vita. In una bassa percentuale di persone infette, c’è il rischio che si sviluppano delle complicazioni: tra le più comuni ci sono la diarrea, l’otite, l’encefalite e la polmonite.

Il morbillo in Italia

Dal 1° gennaio 2017 i casi di bambini col morbillo sono aumentati del 230% rispetto allo scorso anno. Sono stati infatti rilevati più di 700 bambini infetti. L’allarme riguarda la crescita esponenziale rispetto al 2016, anno che ha visto un totale di 844 casi di morbillo. Secondo le stime del Ministero, la fascia d’età maggiormente colpita da questa nuova epidemia è quella compresa tra i 15 e 49, di cui un nutrito numero riguarda persone che lavorano nell’ambito sanitario. Inoltre, le regioni maggiormente colpite sono, per ora, il Piemonte, il Lazio, la Lombardia e la Toscana, ben lontane dall’essere come l’America che grazie al vaccino ha debellato il morbillo.

Sempre meno vaccinazioni

Secondo il comunicato emanato dal ministero della Salute, la responsabilità è del «numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture interagendo con famiglie e genitori». Già nel 2015, i vaccini fatti contro il morbillo nei bambini fino a 24 mesi era stata del 10% più bassa rispetto al 2014. Oggi, la scelta di non vaccinare i propri figli dal morbillo porta la copertura vaccinale italiana al di sotto della soglia di sicurezza, che è stata stimata al 95%, diventando una delle malattie più infettive d’Europa insieme all’influenza.
Un dato sottolineato anche dal ministro Beatrice Lorenzin: «Nonostante la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi è stata dell’85,3%». L’ex premier Renzi, invece, ha condiviso su Twitter il suo pensiero sulla questione vaccini: «Lo dico da genitore prima che da politico: sui vaccini non si scherza. Basta polemiche, prendiamo sul serio la scienza. E mettiamo al centro la salute dei nostri figli, non la propaganda».