Difficoltà da superare, salite da affrontare e cime da raggiungere. Così la montagna, oltre ad essere maestra di vita, riesce a essere uno strumento terapeutico e riabilitativo per persone con malattie psichiatrica, disabilità fisiche, dipendenze patologiche, autismo e ragazzi con disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento.
Un’importante attività di supporto ai trattamenti medici, psicologici e socio-educativi
Nel mese scorso, a Parma, si è svolto il settimo convegno nazionale dedicato a questo approccio terapeutico e i progetti di montagnaterapia sono diffusi in tutta Italia grazie all’impegno di aziende sanitarie e volontari accompagnatori, principalmente del Club aplino italiano (Cai).
È proprio il Cai, associazione che ne riconosce pienamente le finalità, a dare una definizione di montagnaterapia descrivendola come “ un originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità; esso è progettato per svolgersi, attraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo, nell’ambiente culturale, naturale e artificiale della montagna”.
Camminare fa bene e sono noti i benefici che possono derivare dall’attività fisica all’aperto. La montagnaterapia, cercando di coniugare questi aspetti, non mira a sostituirsi a quelli che sono i trattamenti medici, psicologici e socio-educativi già in atto ma si va a integrare a questi creando spesso un binomio perfetto. Inoltre, tutte le attività richiedono l’utilizzo di comprovate competenze cliniche e l’adozione di appropriate metodologie terapeutiche da parte di operatori adeguatamente formati.
Scalare le montagne per imparare ad affrontare le difficoltà della vita di tutti i giorni.
Piccoli gruppi, una decina di persone al massimo, che vivono la montagna, immersi nella natura, scalando vette e affrontando sentieri impervi senza lasciare indietro nessuno. I benefici che possono derivare dalla montagnaterapia sono diversi e le sfide da affrontare molto spesso sono tutt’altro che banali. L’obiettivo è migliorare il controllo del proprio corpo, dei movimenti e delle proprie emozioni, ma anche garantire la possibilità di socializzare, accrescendo autostima e fiducia negli altri.
I progetti possono essere di un giorno, di più giorni o addirittura mensili e includono percorsi che si snodano su sentieri che raggiungono anche i tremila metri di altezza. Ma la vera forza è proprio nell’idea di base della montagnaterapia che mira a garantire un’esperienza positiva in grado di aiutare a superare le difficoltà nella vita di tutti i giorni