Mini-capsula "made in Italy" diagnosticherà tumori e malattie dello stomaco

Una mini-capsula "made in Italy" diagnosticherà tumori e malattie dello stomaco

Articolo aggiornato il 7 Gennaio 2008

pillola
Piccola come un comune antibiotico, ma capace di effettuare uno “screening” delle condizioni dello stomaco del paziente grazie ad una metodologia diagnostica semplice e non invasiva. Si tratta di una mini-capsula frutto di uno studio condotto da ricercatori dell’ospedale di Pesaro e dell’università di Urbino, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista “Annals of Oncology”.

La mini-capsula è lunga 14 millimetri per cinque di diametro e contiene al suo interno una strisciolina di carta assorbente avvolta in uno strato di plastica porosa al quale è collegato un filo di nylon. Il meccanismo per il suo utilizzo diagnostico è molto semplice. Il paziente inghiotte a digiuno la capsula, trattenendo il filo tra i denti grazie ad un pratico “bottoncino” fissato ad una delle estremità. A parte questo lieve fastidio, a questo punto non si dovrà fare niente altro che attendere. Infatti, in circa un’ora i succhi gastrici penetreranno nella capsula imbevendo la carta assorbente e consentendo così la “cattura” delle preziose cellule dalla cui analisi di laboratorio scaturirà l’atteso responso.
Questo metodo, molto meno invasivo rispetto a quelli tradizionali, sarà di grande aiuto in quei paesi (Giappone e Cina in testa) dove i tumori e le malattie allo stomaco sono particolarmente diffusi tra la popolazione.

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