Sintomi e diagnosi
La micosi del cuoio capelluto è causata dalla presenza di un fungo dermatofita. Il periodo di incubazione varia da 10 a 14 giorni dopo i quali si possono notare sulla testa delle chiazze, generalmente di forma circolare e prive di capelli, sulle quali possono comparire anche croste o desquamazione. Solo nei casi più seri è presente anche del pus. Per giungere ad una diagnosi certa, in ogni caso, lo specialista deve prelevare del materiale biologico dalle zone interessate e deve poi farlo esaminare per accertare la presenza di un particolare fungo. Questa forma di micosi è fortemente contagiosa e la sua trasmissione si riscontra principalmente in contesti poco igienici o in spazi sovraffollati. Il contagio, inoltre, può avvenire anche attraverso la condivisione di oggetti contaminati, quali ad esempio spazzole e pettini, ma anche asciugamani o federe.
Cure e rimedi naturali
Per curare la micosi del cuoio capelluto vengono utilizzati dei farmaci antimicotici per uso sistemico (come ad esempio le compresse) o topico e ad applicazione locale (come ad esempio lozioni, creme e shampoo specifici). E’ lo specialista a prescrivere la terapia più indicata dopo aver analizzato la presenza di chiazze anomale, aver effettuato l’esame del materiale biologico e dopo aver verificato lo stato immunologico del paziente, il tipo di zona coinvolta e l’estensione della micosi. Qualsiasi cura, in ogni caso, necessita di un tempo abbastanza lungo di somministrazione per poter essere risolutiva. Contro questo tipo di micosi è possibile anche utilizzare degli antimicotici naturali. Il tea tree oil, ad esempio, ha proprietà antisettiche ed è particolarmente indicato per le tigne. L’aloe vera ha azione lenitiva, calma l’infiammazione e idrata la cute, così come il miele e l’olio essenziale di geranio o di calendula. Per quel che concerne la prevenzione, l’igiene gioca un ruolo fondamentale. Frequentando ambienti affollati, infatti, è bene utilizzare solo asciugamani, ciabatte, pettini, spazzole e copricapo personali.