Sul Journal of Clinical Investigation è stato pubblicato un articolo riguardante una scoperta importantissima, ad opera dell’ Istituto anti-tumori di Candiolo. I ricercatori, guidati dal dottor Tamagnone, hanno scoperto una proteina, chiamata “semaforina” (proprio perchè si comporta come un semaforo), che ha la capacità di dare il via libera alle cellule malate di produrre metastasi. Esistono vari tipi di semaforine, ma dallo studio effettuato la semaforina E3 è quella che regola il “via” delle metastasi.
Lo studio, sottolinea come alti livelli di questa proteina, provocano una maggiore formazione di metastasi. Per ora lo studio è stato effettuato sul melanoma e sul tumore del colon-retto, ma sicuramente un meccanismo simile è presente anche in altri tipi di tumore. Sentiamo sempre parlare di metastasi, ma cosa sono? Perchè si localizzano anche in altri organi, lontani dal tumore primario? Le metastasi sono delle cellule maligne che si staccano dal tumore primario, e si diffondono in altri organi, causando lo sviluppo di tumori secondari. Le metastasi sono il “campanello d’allarme” dell’avanzare della malattia. Infatti, solitamente, le metastasi vengono riscontrate quando, oramai, il tumore è uscito dalla sua sede, e si sta diffondendo in altre zone dell’organismo.
La velocità con la quale si diffonde un tumore, e quindi la formazione di metastasi in altri siti, è dovuta al circolo sanguigno ed a quello linfatico. Il passo successivo, infatti, dei ricercatori dell’Ircc di Candiolo avrà due fini: il primo, poter realizzare test diagnostici che permettano di capire il livello di malignità di un tumore, grazie ai livelli di semaforina; il secondo, poter agire sulla semaforina per bloccarne l’azione. Per ora i ricercatori hanno trovato una sostanza che riesce a bloccare la semaforina, però purtroppo non può essere trasformata in farmaco, quindi si sta lavorando per un ulteriore scoperta.